Realizzare nuove opportunità di crescita e di occupazione che vengono dal mare e per il mare è obiettivo strategico della Commissione Europea. Così, l’altro ieri, Maria Damanaki, commissario europeo responsabile per gli Affari Marittimi e la Pesca, con tutta la Commissione, ha adottato il Libro Verde “Conoscenze oceanografiche” ed ha lanciato l’idea di costruire una mappa digitale dei fondali marini europei per il 2020.
Dopo il “libro blu” arriva quello verde con l’intento di creare una banca dati comune e continua dei fondali marini europei: topografia, geologia, habitat ed ecosistemi rappresentati su di una mappa digitale multirisoluzione. L’accesso è facilitato introducendo le coordinate del situ per poter essere informati sullo stato fisico, chimico e biologico della colonna d’acqua in questione. Damanaki, nel presentare l’adozione del Libro Verde alla stampa, ha sottolineato che “L’economia europea può trarre beneficio da un approccio più strutturato alla conoscenza dell’ambiente marino.
Tale approccio può migliorare la competitività di quanti operano nei nostri mari e sulle nostre coste nella misura di 300 milioni di euro all’anno e creare nuove opportunità per un valore di altri 200 milioni di euro all’anno. I vantaggi derivanti da una riduzione dell’incertezza sono più difficili da calcolare, ma si stima che, se fosse possibile ridurre del 25% annuo l’incertezza relativa al futuro innalzamento del livello dei mari, ciò consentirebbe ogni anno ai responsabili della protezione delle coste europee un risparmio di altri 100 milioni di euro. Una prima serie di progetti pilota ha dimostrato la fattibilità di tale approccio”.
“Ci baseremo sugli insegnamenti tratti da queste esperienze”, ha concluso il commissario Damanaki. Intanto la Commissione ha avviato una consultazione fra le istituzioni preposte, aperta fino al 15 dicembre prossimo, per poter stabilire “project plane” che stabilisca le metodologie tecnico-scientifiche per rendere esecutivo il Libro Verde.