E’ Gullisara il campione del mondo Melges 24 2012: uno dei titoli più ambiti e prestigiosi nell’ambito della vela mondiale è stato conquistato nell’ultima prova, dopo un’attesa di oltre quattro minuti durante i quali la classifica non poteva essere scritta.
Il Campionato si chiude con un tasso di adrenalina alle stelle e con una barca tutta italiana nell’olimpo della vela internazionale. Gullisara dell’armatore Giuseppe Comerio, già campione europeo 2011, ha schierato ottimi velisti, ma soprattutto grandi amici. Il gardesano Carlo Fracassoli al timone, Chicco Fonda alla tattica, Tano Felci alle scotte, Giovanni Ferrari alle drizze e Carlo Zermini a prua. Sono loro gli eroi di questa giornata iniziata prestissimo, sotto le raffiche di un Peler pigro e scostante.
Ieri sera, dopo nove prove, la classifica vedeva Saetta di Gianni Catalogna con Alberto Bolzan e Nathan Wilmot in vantaggio di dieci punti su Gullisara, due scafi protagonisti di un serrato testa a testa che, una volta di più, ha dimostrato quanto la vela sappia emozionare. Questo perchè, nello sport che sfrutta la propulsione eolica, i titoli di coda scorrono solo dopo la conclusione dell’ultima prova. Prima c’è spazio per tutto e per il contrario di tutto.
La prima regata di oggi è di nuovo match race, con Saetta che vince al fotofinish su Gullisara e porta il vantaggio a undici punti: niente di definitivo, ma la sensazione è che il titolo iridato abbia subìto il più classico dei “colpi di fulmine”.
Invece, si scoprirà, non è così. Il Peler sparisce e l’Ora viene attesa a terra.
Alle 12.45 di nuovo in acqua. La brezza pare essere sufficiente, il Comitato ci crede ma si riparte con l’ennesimo richiamo generale. Nemmeno il tempo di riprovarci che il vento cala miseramente, fino a costringere Hank Stuart a issare l’Intelligenza.
Finalmente entra l’Ora, quella vera e sullo start Gullisara parte alla grande mentre Saetta, che cerca di coprire, si incastra. Per liberarsi vira subito, ma gli viene inflitta una penalità. Gullisara, intanto, vola verso la vittoria dell’undicesima manche e del Mondiale. Saetta prova tutto, sino a esaurire il repertorio del possibile e non solo, ma non c’è nulla da fare. Chiude ventunesimo: il risultato peggiore della serie. Per Alberto Bolzan, Nathan Wilmot, Michele Giovannini, Stefano Ciampalini e Simone Spangaro comunque, sotto di sette punti, la consolazione di un argento meritatissimo.
“Sono molto contento – dice un Fracassoli ebbro di felicità e del TrentoDoc riservato al vincitore – Dopo l’Europeo è una bella conferma ed è sicuramente una vittoria importante, anche per lo sviluppo fatto sulle vele da tutto il team Quantum. E’ una conferma anche per il team che, come al solito, si è comportato benissimo: anche in occasione dell’ultima prova ci abbiamo sempre creduto, tutti insieme, e siamo stati ripagati”.
Sul podio anche Audi Ultra supported by Eberhard&Co di Riccardo Simoneschi e Gabriele Benussi, assieme a Vittorio Rosso, Federico Buscaglia e Lucia Giorgetti ottimi protagonisti di un Campionato che ha premiato la regolarità e la sostanza derivate da una concentrazione incrollabile, anche nei momenti difficili.
Un podio dunque tutto italiano per un Campionato da record che ha allineato centoventinove barche, in rappresentanza di ventidue paesi e quattro continenti.
Appena giù dal podio Blu Moon, con la coppia Favini-Ivaldi che paga una certa irregolarità di piazzamenti, anche se lo spettacolo, con loro, non manca mai. Matteo Balestrero su Giogi, con alla tattica Nico Celon, chiude sesto: unico rammarico la squalifica rimediata in prima giornata che ha reso meno pungenti due ottimi primi di manche.
Per trovare uno straniero – Blu Moon è sì svizzero, ma dal cuore italiano – bisogna scorrere la classifica fino alla sesta posizione, occupata dallo svizzero Chris Rast con EFG Bank seguito dai giapponesi di Mamma Aiuto!, comandati da Kan Jamada.
Sul versante Corinthian, invece, il campione del mondo è il norvegese Oyvind Jahre su Storm Capital, che lascia in scia SIV Arborea, perfetto nei primi giorni, e i ragazzi di Marrakesch Express, forse la rivelazione di questo mondiale organizzato dal Circolo Vela Torbole, presieduto da Gianfranco Tonelli, e dalla Classe Internazionale.
“E’ stato un grande Campionato – dice Riccardo Simoneschi in qualità di presidente della Classe Internazionale – Il Garda non ha regalato il solito vento, ma in compenso ha garantito regate difficili e combattute. La Classe ha dato risposte superlative alle polemiche del passato, che sono ormai da dimenticare. Ora guardiamo alla prossima stagione e alla creazione di un Circuito Europeo di regate che possa premiare il grande sviluppo del Melges 24 in tutti i paesi europei e negli USA”.
Il Mondiale Melges 24 è stato possibile grazie al generoso supporto di un gruppo di sponsor e degli enti locali, guidati dal Comune di Nago Torbole e dalla Regione Trentino. Tra gli sponsor figurano l’azienda per il turismo InGarda, TrentoDoc, che ha offerto una selezione di vini in occasione di ogni appuntamento sociale, il caseificio Trentingrana, Melinda. Courtesy car by Vicentini Spa Volkswagen Verona. Sponsor tecnico della manifestazione è Marinepool. BMC Bike ha messo in palio una straordinaria bicicletta per la raccolta fondi a favore dei terremotati di S. Felice sul Panaro.