Dopo aver completato nel 2011 il giro d’Italia in kayak, da Trieste a Ventimiglia, in solitario e senza assistenza, Guido Grugnola è arrivato a Catania il 29 maggio 2012 dopo aver circumnavigato la Sicilia con le stesse modalità. Una navigazione di 600 miglia, compiuta in 25 giorni, per presentare il patrimonio paesaggistico e naturalistico di un nuovo tratto del litorale italiano e salvarlo da ogni forma di abuso e degrado.
Nelle oltre tre settimane di navigazione Grugnola ha portato a termine il suo reportage, di centinaia di immagini e numerosi video, che hanno immortalato bellezze e natura, così come degrado, abbandono e urbanizzazione residenziale e industriale a soli pochi metri dalla costa.
“La Sicilia è caratterizzata da un litorale molto bello e vario che alterna di continuo spiagge con scogliere, terreni bassi e acquitrinosi con dirupi alti e ripidi. Molto spesso si può navigare a pochi metri da importanti testimonianze di una storia tanto antica quanto affascinante.
Questa importante eredità naturalistica, paesaggistica e artistica che si trova al centro del Mediterraneo e proprio all’estremità meridionale del nostro paese, dovrebbe esprimere al mondo intero la nostra abilità di saper conservare e valorizzare questi beni di inestimabile valore oltre alla capacità di rimanere aderenti alle tradizioni di arti e mestieri spesso anche millenarie.
Purtroppo, a fianco di edifici antichi dalle forme, dai materiali e dai colori così sobri e meravigliosamente integrati nel paesaggio ma quasi sempre in stato di abbandono, il litorale è stato invaso da edifici residenziali e industriali costruiti negli ultimi 40 anni e senza alcun coordinamento direttamente sulla spiaggia o sulla scogliera, Non ho quasi mai potuto navigare lungo il litorale siciliano senza vedere queste tristi costruzioni tutte in stili diversi, colori diversi, l’una accanto all’altra. Ciò che meraviglia è che un buon 50% di queste costruzioni sono già abbandonate o semidistrutte dalle mareggiate invernali perché originariamente costruite in una posizione vulnerabile e, ancor peggio, che a fianco di questi orrori sono già operativi dei nuovi cantieri.
Non sarebbe bastato osservare le costruzioni antiche per imparare come rispettare il litorale e come farsi rispettare dal mare! “ Nel suo viaggio Grugnola ha incontrato ed è stato accolto da molti appassionati locali, fra cui le sedi della Lega Navale Italiana e i centri di Sottocosta, la scuola nazionale di kayak in mare, con cui ha potuto condividere la sua esperienza. “Ho potuto verificare in prima persona che molti tra i siciliani che ho conosciuto sono assolutamente consci dello stato del litorale e hanno una profonda cultura del mare e delle arti e mestieri relativi al mare.
Malauguratamente ci deve essere anche una minoranza che invece non comprende l’importanza del litorale e che spesso lo utilizza come un luogo per gettarvi rifiuti o inquinare le acque. Gli scarichi in mare sono un’altro argomento delicato in Sicilia: ho attraversato scarichi fognari e scarichi maleodoranti tutti i giorni e anche all’interno di oasi naturalistiche o tra uno stabilimento balneare e un altro.
A volte anche 5-6 e più scarichi al giorno! I primi segnali che si possono avvertire, anche a più di un miglio di distanza da uno scarico in mare di acque inquinate o fognarie, sono l’eutrofizzazione delle acque e conseguente presenza di un velo di alghe che ricopre le rocce, i sassi e perfino la sabbia e le posidonie, un odore sgradevole e penetrante di detersivi, scarichi industriali o di fogna, l’acqua che diventa torbida e una attività anomala in superficie di molte varietà di pesci.
Senza entrare nel merito del danno evidente nei confronti del delicatissimo ecosistema litoraneo vale la pena riflettere su un altro fenomeno: dove l’acqua è inquinata le persone non vanno a passeggiare, a leggere, a prendere il sole, a fare il bagno, insomma l’uomo si allontana dalle zone con forti odori sgradevoli. E allora succede che quel tratto di litorale inizia a essere trascurato, utilizzato come una discarica abusiva e spesso risulta anche mal frequentato perché nessuno ci va lasciando campo libero per attività illecite.
Se invece l’acqua non è inquinata, le persone iniziano a frequentare quel litorale, a conoscerlo, ad amarlo e, invariabilmente, a curarlo mantenendolo pulito e attraente per il proprio piacere e a tutto vantaggio del turismo”. Nel corso delle lunghe giornate in mare, Grugnola ha anche fatto incontri con una variegata fauna marina… “Il kayak permette di fare incontri molto ravvicinati ed emozionanti: uno stormo di 7 cavalieri d’Italia mi è venuto incontro ben due volte per osservarmi da vicino prima di andare a posarsi su uno scoglio, un pesce spada in vena di mostrarsi ha ripetuto almeno 12 salti a due lunghezze dalla mia prua mostrandomi il suo meraviglioso corpo iridescente con la spada puntata verso il sole, le berte minori – uccelli pelagici di difficile avvistamento quando si è in barca – mi venivano spesso a osservare da vicino durante le primissime ore della giornata con il loro volo sofisticato e preciso, numerosissimi banchi di aguglie, di pesci di scoglio, rapaci tra le falesie, grossi granchi sugli scogli, velelle sulla superficie dell’acqua, ecc…
Insomma, quando si naviga in barca si possono fare degli avvistamenti con un po’ di fortuna ma quando si naviga in kayak il mondo animale cambia rotta e viene spontaneamente a farsi osservare” Prima di lasciare la Sicilia, Guido Grugnola sarà protagonista di due appuntamenti pubblici presso il Centro Speleologico Etneo di Catania e il Museo di Zoologia – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, nel corso dei quali illustrerà la sua circumnavigazione e racconterà le sue impressioni riguardo il litorale siciliano osservato metro per metro.
Il diario di bordo del progetto Sicilia 2012 è stato pubblicato sul blog www.rounditalycruise.it dove è stato anche possibile seguire la navigazione miglio dopo miglio con l’ausilio di un tracker satellitare (sistema di cartografia elettronica) installato a bordo, che visualizza costantemente la posizione e la navigazione effettuata. Il messaggio, i patrocini e i partner Scopo ultimo del progetto Sicilia 2012 è la scoperta del patrimonio naturalistico del litorale siciliano e la sua salvaguardia da ogni forma di abuso e degrado. Le immagini fotografiche e le riprese video svelano da una prospettiva ravvicinata e inedita i tratti costieri più sconosciuti della Sicilia per condividerne la natura ma anche l’urbanizzazione, affinché possano venire salvati o riqualificati per le generazioni future.
Proprio per questo suo aspetto di viaggio ecologicamente rispettoso e di progetto di ricerca, Sicilia 2012 gode del patrocinio di Legambiente e di Salviamo il Paesaggio. Come nel 2011 hanno confermato il loro sostegno anche la Lega Navale Italiana, il Centro Velico Caprera, la Federazione Italiana Canoa Kayak, la Federazione Italiana Canoa Turistica e, naturalmente, Sottocosta, la scuola nazionale di kayak in mare.