E’ finalmente arrivato, per tutti il vento fresco, che promette di poter far percorrere parecchia strada alla flotta della Volvo Ocean Race nelle prossime 48 ore. In testa Abu Dhabi ha una settantina di miglia di vantaggio sugli inseguitori più diretti, gli americani di PUMA, ma corre meno veloce, sotto i 20 nodi, mentre il resto della flotta è più rapido. CAMPER rimane terzo a 86,2 miglia e guida un quartetto racchiuso in meno di sette miglia. Quando mancano meno di 1.400 miglia alla meta di Lisbona, nulla è ancora certo, e pare proprio che la lotta continuerà fino alla fine.
Quando si entra nell’ottavo giorno di regata è iniziata una nuova fase della settima tappa della Volvo Ocean Race, la flotta sta navigando veloce in poppa, il ritmo è salito molto con il salire della brezza e le barche fanno rotta quasi diretta su Lisbona. Di conseguenza, con il fronte che sta prendendo forza più dietro, gli inseguitori stanno recuperando su Abu Dhabi, forti di velocità superiori ai 20 nodi, contro i 18 della barca di Ian Walker.
“Nei prossimi report dovremmo perdere miglia su PUMA” ha spiegato il navigatore Jules Salter PUMA Ocean Racing è infatti circa quindici miglia più a nord del team degli Emirati e in un vento più solido, che permette loro un angolo migliore. Ma anche CAMPER, attualmente terzo costituisce una minaccia da non sottovalutare.
Mantenendosi nel flusso di corrente positiva Ian Walker e i suoi sono riusciti a mantenere un buon margine, ma se sarà sufficiente a contenere il rientro degli avversari è ancora da vedere. Soprattutto perché fra circa due giorni, la flotta si vedrà costretta ad attraversare una dorsale di alta pressione a ridosso della costa portoghese, che potrebbe mettere a rischio la leadership di Abu Dhabi. “Non sono disfattista ma mi sto preparando mentalmente al fatto che quelli dietro hanno più vento di noi, perché entrano nel fronte.
Più vento significa più velocità e a questi angoli, gli inseguitori guadagneranno di certo. La domanda è a che passo lo faranno e se noi abbiamo abbastanza vantaggio per resistere due giorni, finché non entreremo nella zona di aria leggera a circa 300 miglia da Lisbona. Tutto quel che possiamo fare è cercare di andare più veloci possibile, sperando che l’aria sia uguale per tutti quando ci riavvicineremo. Dobbiamo cercare di minimizzare le perdite per posizionarci bene per il finale. Una cosa è certa, il finale sarà molto serrato, dal primo all’ultimo.” Ha detto lo skipper britannico.
Come confermato al rilevamento delle ore 12, tutti i team salvo il battistrada avanzano a oltre venti nodi, con Team Sanya più veloce di tutti grazie a una media di 21,5 nelle ultime tre ore, essendo riusciti a liberarsi dell’anticiclone che li aveva rallentati e essendosi posizionati per prendere il meglio del nuovo vento, cavalcando davanti a un fronte che cammina insieme a loro in direzione est.
Gli americani di PUMA, secondi a 70,8 miglia dal leader nell’ultimo report, sono il team più settentrionale di tutta la flotta e hanno una distanza laterale di poco più di 50 miglia su Telefónica, che chiude il gruppo a sud.

Tom Addis navigatore di PUMA: “Ci stiamo riavvicinando ad Abu Dhabi, sono ancora avanti una settantina di miglia, ma gli stiamo riprendendo otto o nove miglia ogni tre ore, quindi tutto sta succedendo in fretta. Ma anche le barche più a sud hanno un buon vento adesso, quindi potrebbero recuperare. Vedremo. E’ una scelta difficile da fare, onestamente non sono sicuro. Pensi sempre di aver fatto bene, ma quando hai a che fare con la meteo non sei mai certo di come evolverà. Nelle prossime ore dovremo anche vedere dove è la transizione per trovare un buon punto di ingresso, ma è ancora lontana mille miglia.” Addis ha anche dichiarato che il team guarda alla classifica generale, ma con cautela. “Sì, la cosa migliore che possiamo fare è cercare di vincere, ma non abbiamo il controllo sulle posizioni degli altri. Penso che tutti facciano dei calcoli, ma non ci si può far molto al momento. Dobbiamo fare del nostro meglio, credo che non abbiamo nulla da perdere perché siamo quarti, con un bel vantaggio su quelli dietro, ma ciò non significa che stiamo rischiando.”
CAMPER è sempre terzo, a 15,4 miglia da PUMA e continua a lottare con le tre barche che lo inseguono. Come ha spiegato il navigatore CAMPER Will Oxley: “E’ una battaglia molto intensa. Stiamo cercando di difenderci dall’aria che arriva da dietro, perché le barche che inseguono sono in una posizione migliore, siamo stati costretti a strambare davanti a Sanya, li vediamo abbastanza bene a dritta. Telefónica e Groupama sono a sud ma non tanto lontani. Abu Dhabi ha un bel vantaggio ma che si ridurrà di molto. Facciamo un sacco di lavoro, pur sapendo che ci sarà un’altra dorsale da attraversare. Dobbiamo decidere come posizionarci e cercare anche di stare davanti al fronte. Adesso è una gara di velocità, almeno per le prossime 48 ore.”
L’opzione “nordista” di Sanya di salire fin quasi al cancello dei ghiacci ha pagato il dividendo e il team guidato da Mike Sanderson, desideroso di poter guadagnare per la prima volta una posizione sul podio, ora si trova a sole due miglia da CAMPER. “Pensiamo che il fronte arriverà nelle prossime ore, e ci attendiamo più pressione. Dobbiamo rimanere davanti al fronte per poter guadagnare.” Ha detto il navigatore norvegese Aksel Magdahl.
I tre inseguitori Sanya, Groupama e Telefónica sono racchiusi in sole 6,8 miglia dietro la barca di Chris Nicholson e avanzano veloci su rotte parallele su un asse di sole venti miglia tra Sanya a nord e Telefónica a sud, con un vento medio intorno ai volando ai 20-25 nodi da sud-ovest, con raffiche oltre i 30 nodi.
Erwan Israel, timoniere su Groupama: “Il vento è arrivato, stiamo navigando davanti al fronte in 20/23 nodi d’aria e pensiamo che possa salire fino a 25/26 nella notte, domani potrebbe aumentare ancora e girare, sarà divertente. Continuiamo a strambare per avere un angolo migliore e rimanere più a lungo nel fronte. Telefónica ci controlla, ma sembra che sia meno veloce di noi in poppa… oppure noi siamo più veloci. In ogni caso navighiamo a vista, è una bella lotta. Per il momento andiamo a 20/22 nodi in planata, ma domani contiamo di accelerare e potremmo fare 25 di media.”
Le previsioni meteo indicano che il bordo in poppa si potrebbe prolungare fino al prossimo mercoledì, spingendo le barche a velocità elevate, con percorrenze molto alte, quasi da record. A questa corsa, però, è possibile che imponga uno stop una ulteriore zona di transizione, con vento leggero, non lontana dalla costa della penisola iberica, provocando l’ennesima compressione della flotta.
Oggi il traguardo di Lisbona si trova a poco meno di 1.400 miglia dalla prua di Abu Dhabi e l’arrivo dei primi è previsto per il prossimo giovedì 31 maggio. Con una situazione di classifica ancora molto aperta, è prevedibile che i team tentino il tutto per tutto fino alla fine, per aggiudicarsi la vittoria della settima tappa, ma soprattutto i punti in palio che potrebbero scombussolare la graduatoria overall.
Secondo il report delle ore 12 di oggi, Abu Dhabi si trova a 1.336,6 miglia dalla capitale portoghese con un vantaggio di 70,8 miglia su PUMA e di 86,2 su CAMPER. Seguono in quarta, quinta e sesta posizione Team Sanya, Groupama e Telefónica rispettivamente a 88,2 91,5 e 93 miglia.
Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) del 28 maggio:
1. Abu Dhabi Ocean Racing, a 1.366,6 miglia da Lisbona
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +70,8
3. CAMPER con Emirates Team New Zealand, +86,2
4. Team Sanya, +88,2

5. Groupama sailing team, +91,5
6. Team Telefónica, +93,0
Classifica provvisoria Volvo Ocean Race 2011-12 dopo sette prove:
1. Team Telefónica, 165 punti
2. Groupama sailing team, 158
3. CAMPER con Emirates Team New Zealand, 152
4. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 151
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 74
6. Team Sanya, 27
Foto: A. Ross