Coppa America: a Venezia cominciano le regate

La grande Coppa sul palco allestito in piazza Campanella, all’interno dell’Arsenale. Sullo sfondo, i catamarani brandeggianti nella darsena grande, in attesa di trasferirsi sul campo di regata per le regate. La splendida giornata di sole che ha richiamato fin dalle prime ore della mattinata folle di appassionati nel quartier generale della a Venezia. Sono partite davvero con il piede giusto, con una toccante cerimonia di inaugurazione, le World Series della Coppa America di vela.

Dalle 14 il via alle gare nel campo di regata nel mare antistante il Lido, con la prima giornata dell’Arzana’s of Venice. “Assisteremo alla competizione più estrema mai vista in Coppa America o in altre competizioni” ha promesso l’Ad delle World Series, l’australiano Iain Murray, prima della sfilata delle barche della giuria alle spalle del palco.

“Perchè – ha detto il padrone di casa il contrammiraglio Maurizio Ertreo, comandante dell’Istituto studi marittimi militari dell’Arsenale – fare qui la Coppa America? Perchè questo è l’unico posto, non fisicamente, ma storicamente, in cui Venezia poteva ospitare una manifestazione di questo tipo”. Ertreo ha quindi voluto ricordare i due marò detenuti in India: “Leoni ancora chiusi in gabbia”. “L’attesa di questo evento – ha detto l’assessore allo Sport della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon – è stata piena di emozione, fremito e speranza, perchè Venezia, a venti anni dal Moro, torna oggi ad assumere un ruolo da protagonista sugli scenari internazionali”.

“La capitale del Veneto – ha sottolineato Daniele Stival, assessore regionale all’Identità veneta e alla protezione civile – merita questa soddisfazione, che porterà benefici alle realtà e all’offerta turistica non solo di Venezia, ma dell’intera Regione”. “Spero che il segnale che parte dal luogo in cui si è sviluppata la forza economica di Venezia – ha detto da parte sua il sindaco, Giorgio Orsoni – sia quel messaggio di speranza e fiducia, quello scatto d’orgoglio che serve a tutto il Paese per tornare ad essere quello che è stato”.