L’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) ha unito le forze con l’America’s Cup per incoraggiare il mondo a riscoprire i mari del Pianeta e a fare maggiori sforzi per proteggerli. Il progetto comune si chiama «Oceano in salute» e in occasione delle ultime regate di Napoli sono stati circa quattromila gli appassionati che hanno assistito ad un’esposizione con immagini dei gioielli naturali della zona, come ad esempio la Posidonia oceanica, il polmone verde del Mar Mediterraneo.
I bambini hanno incontrato lo staff dell’America’s Cup e volontari dell’area marina protetta parco sommerso di Gaiola, alla scoperta dei resti archeologici romani e della biodiversità marina tipica della riserva marina. In seminari ed incontri con gli esperti uno dei temi affrontati è stato quello dell’immondizia gettata in mare. Il Golfo di Napoli «è una delle baie più inquinate dalla plastica nel mondo – scrive l’Iucn – ed è stato discusso anche dell’importanza di ‘regate pulitè e di rendere lo sport della vela più sostenibile». «Gli oceani e la biodiversità marina – spiega Carl Gustaf Lundin, direttore del programma marino globale dell’Iucn – sono cruciali per il nostro clima.
La nostra collaborazione con l’Americàs Cup ci ha dato l’incredibile opportunità di diffondere il messaggio sull’importanza di proteggere i mari», in particolare rispetto ai giovani. La partnership fra Iucn e Americàs Cup non finisce a Napoli. Dal 12 al 20 maggio la manifestazione sportiva si sposta a Venezia, con nuovi eventi, inclusa una ‘giornata di conservazione del progetto per un mare in salutè dell’America’s Cup, una mostra con nuove foto sottomarine dell’Adriatico, ma anche dibattiti sulle aree marine protette locali.