La convenzione internazionale sulla formazione e l’addestramento, STCW 95 (Standards of Training, Certification and Watchkeeping), ha posto degli obiettivi portanti per l’utilizzo dei simulatori di “nuova generazione”, soprattutto per quelli che utilizzano lo scenario FMBS (Full Mission Ship Handling Simulators –FMSHS-, noti anche come Full Mission Bridge Simulators).
Quest’ultimi non sono dei simulatori radar comuni, ma dei simulatori completi del “sistema/nave/in navigazione”; le attività formative che si possono eseguire con simili simulatori che utilizzano lo scenario del FMSHS sono state incluse nel progetto europeo denominato MASSTER (Maritime Standardised Simulator Training Exercises Register), pensato già nel 1998 ed ancora valido.
Tra le applicazioni simulate valide troviamo le procedure per la pianificazione di un viaggio, la manovra di una nave in acque limitate, le procedure di comunicazione, l’uso dell’inglese marittimo, servizio SAR (Search And Rescue) e di emergenze in navigazione.
Mentre vi sono altre competenze che ancora i simulatori non possono dare: la navigazione astronomica, l’adeguata tenuta dei diversi log in un porto, addestramento sull’avvio di una giro-bussola, previsioni meteo e le condizioni oceanografiche, inviare e ricevere segnali Morse da luce emessa con fanale lampeggiante “Aldis o Nife”, inviare e ricevere un messaggio utilizzando le bandiere del codice internazionale, utilizzo di un ancoraggio in seno ad una corrente, azioni di valutazione dei danni e post-evento in caso di emergenze di navigazione, utilizzo del timone di emergenza, prendere a bordo naufraghi da imbarcazioni di soccorso e mezzi collettivi di salvataggio, tecniche generali di funzionamento delle centrali elettriche marine.
Alcune di queste esercitazioni possono essere eseguite proprio grazie alla fantasia degli istruttori dei centri di formazione marittima, anche se per altre occorre una vera esperienza lavorativa a bordo di navi e non ore di laboratorio. Questo lo diciamo perchè è difficile che un allievo, durante i suoi 12 mesi di formazione obbligatoria a bordo, possa partecipare alle esperienze di cui sopra, soprattutto se è stato imbarcato solo su traghetti in navigazione per meno di 14 ore tra il porto di partenza e quello di arrivo.
Il risultato che la sua preparazione è solo “teorica” e prima di imbarcare come “terzo ufficiale” di coperta non ha fatto esperienza nel monitorare il carico, lo stivaggio, la protezione e lo scarico delle merci, requisiti di prevenzione dell’inquinamento ed altre applicazioni nautiche. Anche se si potrebbe avere il più costoso e aggiornato simulatore sul mercato, ma senza scenari di simulazione dedicati, gli obiettivi di formazione non saranno raggiunti per un livello di prestazioni desiderato.
Per realizzare esercitazioni di scenari dedicati, per una eccellente formazione degli ufficiali, è doveroso sottolineare, come sempre, che il tutto dipende dalla squadra degli istruttori che dovrà essere ben bilanciata: docenti di scienze nautiche consapevoli della preparazione teorica dei tirocinanti; ufficiali di coperta, certificati, che conoscono le esigenze pratiche e le responsabilità che si devono applicare durante le guardie in navigazione, personale tecnico con profonda conoscenza delle capacità tecniche del simulatore e dei servizi offerti dal software di simulazione in termini di creazione di scenario e di esercizio.
Il problema di oggi è che la maggior parte degli Istituti Tecnico Nautici, nell’era della scolarizzazione di massa, hanno poca conoscenza teorica dei problemi della navigazione, della manovra e sicurezza della nave. Questo comporterà più impegno per i centri di formazione marittima che dovranno recuperare con i simulatori FMBS quelle abilità teoriche.
Penso prima di tutto alla familiarità con il processo reale della navigazione: utilizzo della ruota a caviglie nel governo di una nave, identificazione e riconoscimento visiva dei punti di riferimento in navigazione, uso dei rilevamenti ottici, lettura della girobussola, misura degli elementi meteo ed oceanografici ed altro. E’ vero che le abilità e competenze acquisite durante gli esercizi di simulazione saranno più precise se l’ambiente di simulazione è più realistica. Ma è anche vero che molti di questi neo-tirocinanti dei simulatori hanno fatto poca esercitazione nautica a scuola: hanno difficoltà a riconoscere anche la “stella polare”.
Abele Carruezzo