Regione Sardegna: Crisponi difende l’andamento dei dati sul turismo

«I dati diffusi da Confindustria non sono uno specchio fedele ai fini di un’analisi dell’ turistico delle passate stagioni ed esprimono un giudizio prematuro riguardo alle prospettive per il 2012, per il quale la Regione ha a disposizione altri indicatori che vanno in direzione opposta rispetto al crollo paventato».

È il commento dell’assessore del Turismo della Regione Sardegna, Luigi Crisponi, che commenta l’allarme lanciato dal presidente della sezione Turismo di Meridionale di una Sardegna non più in cima ai sogni dei vacanzieri. Il presidente delle imprese turistiche aderenti a Confindustria, Andrea Pili, ha lanciato l’allarme ‘stop appeal’ per la Sardegna.

Secondo Pili la Sardegna non sarebbe più la meta ambita dei turisti, con un calo del 50% di chi la cerca su internet. Dato che cala del 22% nei primi due mesi del 2011, con una sofferenza maggiore ad Alghero (-53%) e Porto Cervo (- 41%). E su 200 albergatori il 53% ha dichiarato che per il 2012 sula base delle prenotazini per l’estate 2012 si prevede un calo del fatturato.

«Questi dati – replica Crisponi – dimostrano, altresì, che in un momento in cui gli italiani hanno ben altro a cui pensare, cliccano meno un nome, Sardegna, inevitabilmente associabile a una voce, vacanza, che non è attualmente in cima al paniere della spesa familiare».

«Peraltro – aggiunge – nell’ottica di un rafforzamento del ‘brand’ Sardegna, emerge una propensione all’ da potenziare, iniziativa che non può essere lasciata alla sola attività della Regione: è il primo filone cui puntiamo, restiamo perciò disponibili al confronto e auspichiamo il contributo delle imprese per mettere in atto azioni di sistema, in aggiunta a quelle coraggiose già messe in campo dalla Giunta, (tra cui l’attivazione di canali sui social network) per raggiungere il massimo obiettivo, utile per tutti».