Tutti convengono (progettisti, ingegneri ed armatori) che per far fronte agli aumenti continui e non controllati del prezzo dei carburanti ed alle numerose leggi e normative ambientali a carattere internazionale, occorre pensare a navi “smart”.
Se ne parla ormai in tutti i convegni di settore. L’ultimo è stato il meeting annuale dell’Istituto di Classificazione Navale Germanischer Lloyd, organizzato dal Comitato Tecnico Ellenico, svoltosi ad Atene la settimana scorsa. Il focus importante dell’incontro è stato come identificare e cogliere le opportunità nel campo delle costruzioni navali in un contesto economico di crisi generalizzata.
Il settore dei trasporti marittimi sta attraversando ancora un periodo difficile a causa della lenta ripresa economica mondiale e dall’eccesso di stiva che la flotta mondiale sta offrendo sui mercati. La crescita forte del commercio marittimo nel campo dei contenitori non era sbagliata nelle previsioni, ma si è rivelata distribuita irregolarmente sulle rotte principali dall’Asia verso l’Europa e gli Stati Uniti, sostituite da altre rotte commerciali.
Questo ha comportato anche una revisione dell’order book di navi segnando dei punti negativi; ma soprattutto ha comportato una nuova visione di tipologie di navi che rispondessero a quel risparmio energetico e di salvaguardia dell’ambiente.
Guardando al futuro, nuovi modelli di navi ad alta efficienza energetica sono richiesti; come pure armatori sono disposti a rinunziare a navi di grosse capacità a fronte di un ribasso dei prezzi per le nuove costruzioni. Tutto questo sta avvenendo già, nello shipping asiatico con conseguente aggiornamento da parte degli Istituti di Classificazione Navale.