Volvo Ocean Race: una per Groupama?

La testa della flotta durante la notte è entrata in una zona di transizione fra due venti, che ha provocato una compressione. è stato il primo a soffrirne le conseguenze ma è anche riuscito a tirarsene fuori, mantenendo praticamente inalterato il suo vantaggio e continuando la sua corsa verso il traguardo di Auckland.

Mentre Telefónica difende la sua seconda posizione, PUMA e si rifanno sotto aprendo una lotta a tre per il podio. Anche Abu Dhabi e Team Sanya recuperano terreno per un finale che sarà tutto tranne che privo di emozioni.

Con un passaggio indolore della zona di vento leggero ed entrati ormai nella brezza fresca i francesi di Groupama sembrano potersi avviare verso la vittoria della quarta tappa, la prima per loro in questa . Lo skipper nella notte ha condotto il suo team oltre l’area di relativa calma, mantenendo quasi intatto il suo margine sugli inseguitori, che oggi alle 14 era ancora superiore alle 108 miglia, quando ne mancavano 460 al traguardo.

Avendo raggiunto la zona di maggior vento per primo, Groupama ha consolidato la sua posizione, visto che il sistema meteo si sta portanto a est e il buon flusso d’aria continuerà ad accompagnare il team francese mentre gli inseguitori dovranno affrontare brezze più leggere,. Team Telefónica, PUMA e CAMPER rispettivamente in seconda, terza e quarta posizione, infatti, si prevede possano entrare nei venti da sud est questo pomeriggio. Della situazione potrebbero approfittare anche Abu Dhabi e Team Sanya, quinti e sesti, facendo una rotta più diretta su , la punta settentrionale della Nuova Zelanda.

Dopo diciotto giorni di regata, di lotta contro gli elementi, di poco sonno e molta concentrazione tuttavia la stanchezza comincia a farsi sentire a bordo di tutti i sei , anche a bordo di Groupama che deve restare in guardia contro gli attacchi degli avversari. Se l’equipaggio francese trova motivazione nel desiderio di cogliere la prima vittoria in una prova oceanica, deve d’altra parte restare vigile fino alla linea, come ha sottolineato il watch captain Thomas Coville. “Ora siamo entrati in un bel vento, un buon segnale per noi. Un po’ ci pensiamo alla vittoria… ma non è ancora finita. Viviamo nel momento, ogni ora, ogni cambio di turno, come finirà lo vedremo solo alla fine. La regata è finita solo quando si taglia il traguardo…”

Alle spalle dello scafo verde e arancio la lotta per le posizioni di rincalzo si fa sempre più accesa con Telefónica a 108 miglia, ma PUMA e CAMPER non lontani a 12 e 35 miglia di distanza dagli spagnoli. Il capitano di Telefónica Pepe Ribes, ha dichiarato che il team sta facendo di tutto per consolidare la sua seconda piazza, in uno scenario complicato da temporali e molta instabilità mentre lo skipper Iker Martínez ha riconosciuto che CAMPER e PUMA hanno saputo giocar bene le loro carte e che la situazione nel tratto finale si presenta tutt’altro che semplice.

Gli americani hanno avuto un’altra nottata difficile, con altri buchi di vento improvvisi, che hanno fatto riavvicinare gli ispano/neozelandesi di una decina di miglia, facendoli rientrare in gioco per il podio. Il navigatore Will Oxley e lo skipper hanno portato CAMPER su una rotta più occidentale, per cercare di erodere il vantaggio dei due team davanti a loro. Nicholson ha detto di sperare di poter evitare, in questo modo, di cadere nelle zone di bonaccia e di recuperare miglia preziose nel tratto conclusivo verso Auckland.

“Al momento stiamo passando in un’area di vento leggero, cercando di uscire dal flusso di nord est e entrare in quello nuovo da sud est. PUMA è molto sopravento a noi ma sembra che abbia qualche problema a convertirlo in vantaggio al traguardo. Speriamo di essere a vista quando entreremo nell’aria nuova e allora ricomincerà il duello.”

Durante la notte anche Abu Dhabi e Team Sanya hanno ripreso rispetto alla flotta, navigando al lasco a velocità superiori ai 16 nodi. Ma, nelle ore del mattino hanno anche loro cominciato a sentire gli effetti della zona di transizione, con velocità più basse. Come testimoniato dal prodiere australiano di Abu Dhabi Wade Morgan. “Abbiamo appena issato la vela più grande, il Code 0. Abbiamo circa 11 nodi di vento ma sta calando, pensiamo che scenderà ancora.” D’altro canto lo scafo portacolori degli Emirati potrebbe evitare le trappole in cui sono caduti i team più avanti. “Abbiamo un’idea chiara di dove si trovano e possiamo capire che vento hanno, quindi pensiamo di poter individuare la parte migliore da cui passare. Ian (Walker) e Jules (Salter) controllano in continuazione per capire quale sia il modo migliore per attraversare. Speriamo di non fermarci, questo è il nostro obiettivo.”

Le previsioni indicano che Groupama si avvicinerà alla costa neozelandese nel primo pomeriggio di domani, venerdì, fra le sei e le otto ore prima del trio degli inseguitori. Dopo aver passato North Cape, le barche dovranno affrontare le 190 miglia fino a Auckland, dove si spera possano giungere nelle prime ore della mattina di sabato.

Al rilevamento delle ore 14 di oggi, Groupama 4 resta in prima posizione a 460 miglia da Auckland con un vantaggio 108,3 miglia su Telefónica e 120,8 su PUMA. CAMPER è in quarta posizione a 143,8 miglia mentre Abu Dhabi e Team Sanya hanno recuperato entrambi e ora si trovano a 219,6 e 144,9 miglia dai leader. Le ultime previsioni suggeriscono che l’arrivo dei primi potrebbe avvenire sabato mattina.

Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 8 marzo 2012:

1. Groupama sailing team, a 460  miglia da Auckland
2. Team Telefónica, +108,3
3. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +120,8
4. CAMPER con Emirates Team New Zealand, a 143,8
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +219,6
6. Team Sanya, +244,9

Foto: Y. Riou