Volvo Ocean Race: dubbio neozelandese

Il team francese guidato da Cammas continua ad allungare sugli avversari, grazie a una velocità media più alta e a una rotta molto pulita e si appresta ad affrontare il tratto conclusivo con un vantaggio di 112 miglia rispetto al suo immediato inseguitore PUMA.

A poppa degli americani, gli spagnoli di Telefónica continuano a spingere avendo ridotto anche la separazione laterale. Poi , e Tean Sanya. Il finale della tappa si prospetta molto intenso, con la possibilità per gli inseguitori di sfruttare una compressione della flotta, in quello che potrebbe essere il momento cruciale della quarta tappa.

Sedicesimo giorno di regata dalla partenza e Groupama 4 dello skipper Franck Cammas continua a allungare sui più diretti avversari, avendo messo fra sé e gli americani di PUMA 112 miglia e ancora di più sugli spagnoli di Telefónica, oggi a oltre 165. Un margine dovuto a una strategia di regata molto pulita e al fatto che nelle ultime 24 ore i francesi hanno fatto registrare una velocità media di 17,2 nodi, di ben 2 nodi superiore a quella di PUMA.

Guidata dalla barca verde e arancio la flotta sta per entrare nell’ultima porzione della quarta tappa, poco più di mille miglia, che costringerà tuttavia i sei team alla massima concentrazione, visto che le condizioni meteo potrebbero ancora riservare delle sorprese. Punto strategico sarà il passaggio del North Cape, a 800 miglia sulla prua dei leader, dove le previsioni parlano di condizioni di vento leggero, che potrebbero aggiungere intensità al finale.

In un collegamento audio/video oggi lo skipper Franck Cammas è apparso soddisfatto ma cauto riguardo ai possibili sviluppi della situazione: “Non si può ancora dire che abbiamo imboccato l’autostrada per il traguardo. Fra due giorni dovremo superare una transizione, con aria leggera. E poi ci saranno 400 milgia di bolina fino alla punta nord della e da lì fino ad ci sarà un altro cambio che potrebbe dare alle barche dietro la possibilità di riavvicinarsi. Quindi purtroppo non possiamo ancora raccontare la fine della storia. Anche se abbiamo un bel margine di 100 miglia. Non ci sono grandi opzioni, la sola cosa certa è che i tempi delle transizioni non saranno gli stessi, le barche davanti e quelle dietro saranno posizionate in maniera differente rispetto ai sistemi meteo. Essendo davanti noi potremmo entrare in una zona di aria leggera mentre gli altri potrebbero riavvicinarsi. Dovremo cercare di usare al meglio il nostro vantaggio.” Cammas ha anche fatto riferimento all’unico velista neozelandese a bordo dello scafo francese, Brad Marsh. “Brad spera di essere il primo kiwi ad arrivare in Nuova Zelanda! Spero che sarà accolto come un eroe nazionale, riceve un sacco di richieste di interviste dalla tv e dalla radio. Spero che l’arrivo sia un grande momento per lui.” E lo stesso Marsh ha dichiarato che sarebbe un “Un momento storico. Ma cerco di non pensarci troppo perché sono una persona che si emoziona facilmente.”

così avanti, per gli americani di PUMA, sempre secondi, l’unica chance per un possibile riavvicinamento sarebbe che i francesi fossero rallentati da una zona di arie leggere, nella parte meridionale dell’isola. Una situazione che, come si ricorderà si è presentata altre volte nella lunga storia del giro del mondo, con vittorie o sconfitte al photofinish. Ma Ken Read e i suoi devono anche guardarsi le spalle dai i leader della classifica generale, gli spagnoli di Telefónica che hanno un solido margine sugli inseguitori e continuano a spingere nel tentativo di riavvicinarsi nell’ultimo tratto verso Auckland. Una situazione complessa, che l’MCM iberico spiega così: “Pare che i giorni rimasti non saranno per niente facili. (il navigatore) prevede che il vento sarà instabile e leggero, il che significa che potremmo arrivare più tardi del previsto ad Auckland. Groupama e Sanya sono più distanti, ma gli altri quattro sono davvero vicini e tutto è possibile. Il nostro terzo posto è buono, in termini di classifica generale, specialmente considerando come è andata la tappa.”

A 52,8 miglia dalla poppa di Telefónica, CAMPER cerca di avvicinarsi pur controllando Abu Dhabi, sperando di poter beneficiare della sua posizione più orientale quando si presenterà il cambio come ha dichiarato il navigatore Will Oxley: “Dobbiamo fare i conti con la realtà, cioè che Groupama ha un bel vantaggio e che sono difficili da riprendere a questo punto e Telefónica è sempre molto veloce. Però ci potrebbero essere ancora delle opportunità per provarci con Telefónica, e al contempo fare in modo di restare davanti a Abu Dhabi.”

Abu Dhabi e Sanya, rispettivamente in quinta e sesta posizione, avanzano separati lateralmente il primo sulla rotta di PUMA e Groupama e il secondo sottovento alla flotta. Malgrado un ritardo di più di 37 miglia da CAMPER, lo skipper britannico Ian Walker spera che le 110 miglia di separazione laterali fra la sua barca e quella di Chris Nicholson possano giocare a suo favore nell’approccio alla Nuova Zelanda permettendogli di riagguantare la quarta piazza.

Mentre i leader iniziano quello che si prospetta come un finale emozionante, cominciano a sentirsi gli effetti di una bassa pressione che ha origine nella zona delle Fiji e avrà una grande influenza sulla navigazione in approccio del North Cape, la punta settentrionale della Nuova Zelanda. Rimanere alti ed evitare angoli stretti al vento potrebbe far correre ai team il rischio di avvicinarsi troppo al centro del sistema, dove l’aria è più leggera. Navigare più bassi con condizioni di vento maggiore potrebbe invece comportare un lungo tratto di bolina per passare il capo. I navigatori dovranno quindi escogitare un sistema di compromesso fra l’avvicinarsi al centro della bassa pressione e navigare miglia di contro vento. A oggi il sistema non si è spostato molto, ma continua a rimanere instabile. Successivamente, una volta passato il North Cape, ammesso che la bassa pressione rimanga stazionaria e non si muova verso il centro della Nuova Zelanda, le ultime miglia potrebbero essere un corridoio di vento, il che garantirebbe certamente un grande spettacolo per l’arrivo.

Secondo le ultime previsioni l’arrivo ad Auckland dei leader potrebbe avvenire sabato mattina e se i pronostici saranno rispettati, le barche potrebbero giungere sul tragaurdo distanziate solo di poche ore, dopo più di 21 giorni ininterrotti di regata.

Al rilevamento delle ore 14 di oggi, Groupama 4 resta in prima posizione a poco più di 1.034 miglia da Auckland con un vantaggio 112 miglia su PUMA e 165,4 su Telefónica CAMPER è in quarta posizione a 218,2 miglia mentre Abu Dhabi ha perso qualcosa e si trova a 255,7 miglia e Team Sanya chiude la flotta a 391 miglia dai francesi.

Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 6 marzo 2012:

1. Groupama sailing team, a 1.034,5 miglia da Auckland
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +112,0
3. Team Telefónica, +165,4
4. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +218,2
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +255,7
6. Team Sanya, +391,0

Foto: N. Dana