Negli ultimi giorni ho letto, con molta preoccupazione, alcuni articoli sulla stampa locale riguardanti il porto di Brindisi.
In particolare due articoli fra tutti, quello pubblicato dalla rivista on line Ship2Shore lo scorso 20 febbraio, scritto in inglese, e quello quasi identico pubblicato sul n. 3 di Marzo di ‘Cruise and Ferry‘.
Entrambe le riviste hanno una vasta distribuzione informatica di settore e sono lette anche a livello internazionale. Entrambi gli articoli hanno superato la linea rossa dell’indecenza e della diffamazione nei confronti di una Pubblica Istituzione.
A tal proposito i legali incaricati dall’Autorità Portualestanno valutando le azioni più opportune da adottare per contrastare le falsità ivi contenute e difendere la reputazione del porto di Brindisi. La lettura di tali articoli consente agevolmente di individuare chi sono coloro che vogliono davvero che il porto di Brindisi muoia (e Brindisi lo sa).
Navi Albanesi: quando lo scorso Luglio si è deciso di trasferire tutte le navi a Costa Morena, è stato per le insistenti richieste degli agenti marittimi e subito dopo la decisione le approvazioni entusiastiche sono arrivate a pioggia.
I commenti di allora riferivano che il sindaco Mennitti aveva più volte sollecitato il presidente Giurgola a spostare le navi a Costa Morena ma senza successo. Oggi gli stessi agenti lamentano che i costi di ormeggio sono troppo elevati ma fanno pura disinformazione.
La ragione vera risiede nel fatto che gli agenti delle navi che collegano l’Albania a Brindisi hanno inopinatamente deciso di far sostare una nave a turno durante la notte. Sono così emersi i costi necessari a cambiare l’ormeggio delle navi per la sosta notturna in ottemperanza alle disposizioni della Capitaneria di Porto.
Gli agenti dimenticano volutamente di evidenziare l’economia conseguita ormeggiando a
Costa Morena dove non è obbligatorio l’uso dei rimorchiatori. Come è stato più volte
ribadito, i diritti portuali stabiliti dall’Autorità portuale, sono decisamente inferiori a quelli di Bari. I costi dei servizi tecnico-nautici, invece, sono regolamentati con ordinanze approvate dalla Capitaneria di Porto.
Gli agenti dovrebbero discutere con la Capitaneria di Porto, con i Piloti, i Rimorchiatori e gli Ormeggiatori, piuttosto che puntare il dito contro l’Autorità portuale che ha sempre svolto una decisa azione per il contenimento di tali costi.
L’Autorità Portuale ha già avviato con loro un dialogo nel tentativo di ridurre i costi
almeno al livello del Porto di Bari. Si sta anche discutendo la questione con esperti esterni, nel tentativo di chiarire per quale motivo i costi dei servizi tecnico-nautici a Brindisi sono a volte più elevati, anche in vista della imminente Callas Regulation su questa materia.
Fino ad oggi l’Autorità Portuale ha preferito evitare di sollevare la questione pubblicamente per non danneggiare ulteriormente il porto di Brindisi ma considerato che l’immagine del porto sembra stia a cuore solo a quest’ultima, è doveroso far conoscere che coloro che attaccano l’Autorità Portuale, Francesco Aversa e la Eurobulk srl dei fratelli Prudentino, sono debitori nei confronti dell’Autorità portuale di una enorme cifra, quantificabile rispettivamente in oltre € 800.000,00 per il primo ed in circa € 300.000,00 per i secondi.
Debito che continua a crescere. Questi aspetti non vengono purtroppo mai resi pubblici,
ma il mancato rispetto delle regole da parte di alcuni operatori – gli agenti di navi traghetto – rende ancora più difficile la gestione del sistema portuale.
Relativamente ai servizi a Costa Morena: quando gli agenti marittimi hanno chiesto di
spostare le navi per fruire di maggiori servizi, conoscevano molto bene la situazione, che oggi pare divenuta inaccettabile. I servizi non sono cambiati, sono stati migliorati come la Polizia di Frontiera, la Guardia di Finanza e la Dogana possono confermare, e sono in ulteriore miglioramento. Ma tutto necessita di un tempo per essere fatto.
Si sono tenute numerose riunioni tutte concluse con la conferma degli ormeggi a Costa
Morena e con l’individuazione di soluzioni per l’ormeggio delle navi nelle giornate di forte vento.
Sono infatti in fase di realizzazione: l’ampliamento dell’area extra Schengen per una
maggiore agibilità della struttura ed in particolare per consentire lo spostamento della
Dogana alla quale è stato consegnato l’immobile per i controlli ed alcuni uffici.
Sono in fase di affidamento le operazioni di ampliamento delle scasse per consentire alla Capitaneria di evitare il cambio di ormeggio per l’eventuale sosta notturna delle navi (sosta che non era nei programmi rappresentati dalle Agenzie marittime la scorsa estate e che ora è diventato il problema dei problemi). E’ in fase di progettazione un pontile su pali per poter ormeggiare con qualsiasi tempo le navi di punta.
Esprimo infine seri a preoccupazione per quei politici locali che, nonostante frequentino assiduamente l’ufficio del Presidente per presentarsi come cari amici dell’Autorità portuale, hanno scelto la linea della polemica come parte della loro campagna elettorale.
Chiedo loro molto cordialmente di lasciare il Porto fuori dalle loro campagne poichè così facendo arrecano un grave danno alle stesse persone alle quali chiederanno il voto presto. E la gente ha buona memoria.
Presidente Autorità portuale Brindisi
Foto: Simone Rella