Quest’isola è una chiazza di detriti di circa 4828 kilometri, con una massa stimabile a 1,5 milioni di tonnellate, che sta dirigendo verso le coste americane; l’isola fu generata dall’onda dello tsunami giapponese del marzo dello scorso anno (onda di porto a seguito di un terremoto).
Vi si trova di tutto su quest’isola: case, automobili, frigoriferi, tronchi e barche; si muove seguendo una traiettoria dovuta a correnti marine oceaniche. Ultimamente, la task force della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha rilevato la chiazza nelle acque del Nord Pacifico e diretta verso le coste degli Stati Uniti e del Canada.
La NOAA, tramite modelli di simulazione fisica, ha previsto che appena il 5% di tutta l’isola dei detriti si abbatterà sulle coste americane, e questo dall’anno prossimo, interessando gli stati delle Hawaii, Oregon, Alaska, Stato di Washington e Canada.
L’allarme ai fini della sicurezza della navigazione è stato dato dalla Coast Guard americana che per le prossime settimane la chiazza dei detriti potrà interessare le rotte commerciali, ed il passaggio dell’isola sarà osservato dagli atolli del Midway; quindi necessita di un continuo monitoraggio, proprio con l’aiuto dei ricercatori del NOAA.
La maggiore attenzione sarà posta su alcuni detriti che potrebbero essere contaminati dalle radiazioni fuoriuscite dall’impianto nucleare di Fukushima; per questo motivo, la Guardia Costiera USA sta predisponendo un piano per la salvaguardia delle persone residenti lungo i litorali interessati e dell’ambiente marino costiero.
Abele Carruezzo