Ancora un attacco dei pirati sventato dalla presenza a bordo di guardie armate. Ieri, una portacontainer di circa 18.800 dwt (portata lorda), in navigazione a nord dello Stretto di Hormuz, è stata al centro di un ingaggio a fuoco tra pirati e team privato di guardie armate presente a bordo della stessa;
l’attacco è stato portato da tre barchini proprio nell’area più settentrionale del Golfo di Oman; forse il primo attacco più vicino a questa zona. L’annuncio è stato dato dall’International Maritime Bureau non evidenziando il nome e la bandiera della nave.
Anche la Forza Navale della UE, presente nella zona, non ha dato il nome della nave, registrando l’attacco come un “gun fire was not exchanged”; l’incidente di ieri, insieme ai due di gennaio scorso, segna la capacità offensiva dei pirati in questa zona settentrionale del Golfo di Oman.
Lo Stretto di Hormuz è una importante zona di mare che consente il passaggio dell’oro nero (20% del petrolio mondiale, le rotte del petrolio) con navi cisterna provenienti da Bahrain, Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.
Ultimamente, questa zona di mare è diventata scenario marittimo presenziato da molte navi militari di più Stati, a seguito delle minacce dell’Iran di chiudere lo stretto.
Abele Carruezzo
Foto: Simone Rella