Volvo Ocean Race: prossimo obiettivo l’Equatore

I sei team impegnati nella quarta tappa continuano la loro discesa verso sud. Le velocità sono diminuite lievemente ma la flotta macina miglia verso l’equatore, ormai distante poco più di 300 miglia. Mentre il leader 4 si difende dagli attacchi degli americani di PUMA, i più veloci del lotto, Telefonica recupera lentamente ma con costanza per salvaguardare i suo terzo posto lottando con Abu Dhabi. è quinto e Team Sanya sesto ma si difende con coraggio e limita il distacco. Intanto si studiano le strategie per il passaggio delle calme equatoriali.

Stanno continuando la loro corsa verso sud i sei Open 70 in lotta nella quarta tappa, ormai a poco più di 2.600 miglia dalla meta di Auckland. Ma, prima di arrivare nella celeberrima neozelandese, i team dovranno affrontare ancora qualche ostacolo, l’equatore che si trova a circa 300 miglia dal battistrada, la zona dei Doldrum e l’ultimo tratto nel mare di Tasmania.

La graduatoria di testa non è cambiata con i francesi di Groupama 4 che mantengono la prima posizione ma che al rilevamento di oggi alle 14 hanno visto scendere il loro margine a 76 miglia su PUMA Ocean Racing powered by BERG a causa di un vento che è diminuito lievemente. I navigatori e gli skipper stanno ora studiando la strategia migliore per oltrepassare la zona delle calme equatoriali, mai priva di potenziali rischi e trappole. Rispetto alle tappe precedenti, in questo caso i Doldrum sono relativamente poco estesi, meno di 10 gradi di longitudine, e sembra non debbano rallentare le barche in modo significativo.

Il navigatore di Groupama Jean-Luc Nélias ha confermato che il team è felice della posizione che occupa ma cauto riguardo ai pericoli delle calme equatoriali e del passaggio delle , soprattutto dopo l’esperienza delle prime due tappe. “Al momento siamo contenti, siamo più vicini al traguardo e in una posizione favorevole, sopravento alla flotta. Ma, ancora una volta stiamo approcciando i Doldrum, con isole molto altre e il rischio di zone di ridosso e temporali. Tutte le trappole della brochure promozionale sono in attesa della prima barca e i nostri amici alle nostre spalle, anche se sono abbastanza lontani, lo sanno bene. Non ci faranno regali. Nella prima tappa eravamo indietro e abbiamo fatto un passaggio terribile, nella seconda eravamo in testa e in controllo della flotta ma siamo rimasti piantati e gli avversari ci hanno passato. Questa volta ci piacerebbe che la situazione fosse diversa.”

In effetti i transalpini si devono guardare le spalle dagli avversari più diretti, gli americani di PUMA, che anche secondo l’ultimo rilevamento hanno guadagnato qualcosa e, soprattutto, continuano ad essere i più veloci. Lo skipper Ken Read ha detto di essere ovviamente felice di aver mantenuto il contatto con Groupama 4 in quelle che ha definito come condizioni perfette per la barca francese, al tempo stesso riconoscendo l’abilità di Franck Cammas e dei suoi. “La regata è molto livellata” ha detto Read questa mattina “A ogni rilevamento guadagnano qualcosa, poi guadagniamo qualcosa noi. Devo dire che hanno navigato molto bene. La loro decisioni di andare a nord per evitare l’aria leggera è stata perfetta.” Anche lo scafo stelle e strisce nella seconda tappa nell’oceano indiano è stato vittima di una zona di bonaccia e Read pensa che sebbene il passaggio dei Doldrum questa volta potrebbe non essere così difficile, sarà comunque un momento cruciale e potrebbe forse favorire le barche che si sono tenute più a est, ossia Groupama, PUMA e Abu Dhabi. “Per quello che sembra adesso, le barche a sinistra dovrebbero essere favorite, ma non si sa mai. Pensando alla scorsa edizione, mi sembra di ricordare che il passaggio fosse stato veloce, quindi se sarà di nuovo così tutto bene.”

In terza piazza e sotto le cento miglia di distacco restano i leader della classifica generale, gli spagnoli di Telefónica, che malgrado una posizione più occidentale e angoli al vento più stretti, non hanno concesso molto agli avversari, continuando a portare la barca al massimo del potenziale. Come hanno dimostrato finora, gli iberici non lasciano mai nulla di intentato e lottano fino alla fine per la vittoria, forti anche di uno scafo molto veloce. Consci anche che i Doldrums potranno costituire una chance per tutti, come ha detto oggi Pepe Ribes: “Ci sarà sicuramente una compressione, ma il primo che esce sarà anche il primo che riuscirà a ripartire, quindi… Stiamo cercano un’aria in cui passare e dove in teoria non dovremmo rallentare a lungo. Il vento dovrebbe calare a dieci nodi, ma non essere del tutto assente. Però in questa tappa la metà delle previsioni finora si sono dimostrate non concordi alla situazione reale, quindi spesso ci siamo trovati a pensare a una strategia basata su condizioni che poi non si sono materializzate.”

Anche Abu Dhabi dello skipper inglese Ian Walker ha recuperato bene nelle ultime ore e adesso si trova a meno di dieci miglia alle spalle di Telefónica anche se pensa che la barca spagnola abbia doti di velocità superiori e potrebbe riuscire a tenere. “Penso che riusciremo a passarli, ma loro si tirano sempre molto bene fuori dai guai, con una barca come la loro bisogna sempre tenerli in considerazione. Credo che si siano resi conto che possono ottenere un buon risultato solo restando in contatto e aspettando il momento propizio.” Walker ha detto anche che il suo team è soddisfatto della posizione attuale in relazione alla flotta e ai Doldrum e che a bordo si studiano le prossime mosse. “Il nostro punto a est ci permette di navigare con angoli più larghi se lo vogliamo e se la strategia ci dicesse di andare ancora più a est lo potremmo fare. La prossima scelta importante sarà come comportarsi vicino alla Nuova Caledonia. E’ un’isola molto grande, con rilievi alti e il rischio è di cadere nel ridosso.” Walker comunque si è detto ottimista sul fatto di poter ancora combattere per la vittoria. “C’è ancora tanta strada, tanto può succedere e l’ultima parte della tappa è complicata, si potrebbero riaprire i giochi con decisioni importanti.”

Secondo le posizioni di oggi, CAMPER with Emirates Team New Zealand ha perso ulteriormente terreno ed è sceso in quinta posizione a oltre 115 miglia dai primi. “Sfortunatamente ci hanno superato da entrambi i lati” ha detto lo skipper Chris Nicholson. “Ci manca un po’ di velocità con questo angolo al vento rispetto alle altre barche. E’ una situazione frustrante per il team, con tanti kiwi a bordo che vorrebbero arrivare ad Auckland in pole position.”

Team Sanya, pur essendo in sesta posizione, nelle ultime ore è riuscita a tenere il passo delle barche di ultima generazione con medie intorno ai 18 nodi, grazie all’ottimo lavoro dell’equipaggio.

Le previsioni indicano che la flotta dovrebbe entrare nella zona delle calme equatoriali sabato prossimo, secondo le informazioni disponibili a oggi i Doldrum dovrebbero essere di ridotte dimensioni e relativamente facili, con venti intorno ai 10 nodi che permetteranno ai sei team un passaggio piuttosto rapido. Nelle prossime ore i sei team dovrebbero passare l’Equatore ed entrare nell’emisfero meridionale.

Al rilevamento delle ore 14 di oggi, Groupama 4 dista poco più di 2.645 miglia da Auckland e guida la flotta con 76,1 miglia su PUMA e 90,3 su Team Telefónica, terzo, In quarta posizione è Abu Dhabi che ha un ritardo di 99,9 miglia, CAMPER è quinto a 115,6 e Team Sanya è sesto con 165,6 miglia di distacco.

Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 1 marzo 2012:
1. Groupama sailing team, a 2.645,2 miglia da Auckland
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +76,1
3. Team Telefónica, +90,3
4. Abu Dhabi Ocean Racing, +99,9
5. CAMPER con Emirates Team New Zealand, a 115,6
6. Team Sanya, +165,6

Foto: Y. Riou