Si prospettano ancora 24/48 ore di incertezza per la flotta nella quarta tappa della Volvo Ocean Race. Bisognerà infatti attendere tanto, e forse ancor di più per vedere se l’opzione nord di PUMA avrà funzionato e se la leadership di CAMPER potrà reggere agli attacchi degli inseguitori. Quando si è nel sesto giorno di regata, la situazione e soprattutto le previsioni, restano aleatorie e i cambi di posizione continui.
Quasi venti nodi, è questa la velocità che stanno tenendo gli americani di PUMA Mar Mostro che nelle ultime ore hanno continuato a recuperare terreno sul gruppo di testa con la loro opzione “nordista” estrema, coprendo ben 250 miglia e che ora navigano sulla stessa rotta degli avversari. E, tuttavia, bisognerà aspettare ancora per vedere se la scommessa di PUMA darà i frutti sperati da Ken Read e il suo equipaggio come ha egli stesso dichiarato in un collegamento telefonico con il quartier generale della Volvo Ocean race ad Alicante.
“Non sapremo il risultato della nostra scelta che fra una settimana e non ci avvicineremo alla flotta, perché se succedesse significherebbe aver sbagliato. Dobbiamo avere un vantaggio a nord e a est sul resto della flotta per poter guadagnare dalla nostra scelta. Avere un angolo migliore, quando andremo a sud. Su queste barche bastano anche due gradi di differenza per andare due nodi più veloci…” Quindi Read spera di poter continuare a progredire verso est più velocemente, ma l’ultima parola potrà essere detta solo fra una settimana circa. “Questo non è uno scenario a breve, ma una strategia a lungo termine.”
Intanto, più a sud a bordo del battistrada CAMPER lo skipper Chris Nicholson e il navigatore Will Oxley continuano a passare ore davanti agli strumenti per decifrare i bollettini e le previsioni meteo per trovare quella che sperano sarà la rotta vincente per le acque di casa, in Nuova Zelanda. Il vento più fresco che si sta formando sulla loro poppa, costringe i velisti di CAMPER a guardarsi dagli attacchi degli avversari, che vengono sia da nord che da sud. “Sapevamo che avremmo potuto perdere qualcosa, quando si è davanti e il vento arriva da poppa è normale. Non fa piacere vederlo, ma sapevamo sarebbe successo.”
Ha detto lo skipper australiano. “Perciò cerchiamo di difenderci e di minimizzare le perdite. Siamo probabilmente in un vento più leggero e ci resteremo ancora per un paio di giorni, finché non entreremo negli alisei. Ma, oggi come oggi, sono contento della nostra opzione, forse non abbiamo avuto molta scelta, ma andare tanto a nord è molto rischioso. Il vento dovrebbe aumentare e, ovviamente, anche la nostra velocità e potremo fare una rotta più centrata sull’obiettivo. Penso ci vorranno ancora 24/48 ore prima che si possa andare verso destra. Ci sono ancora 4.000 miglia da fare, attraversare la zona delle calme equatoriali e tutto potrebbe ancora cambiare, al momento pensiamo di essere un buona posizione, dobbiamo solo continuare così.”
Secondo l’ultimo rilevamento, gli ispano/neozelandesi sono ancora i leader e hanno, anzi aumentato il loro margine sugli inseguitori. Nel continuo avvicendarsi delle posizioni, in seconda posizione sono risaliti gli spagnoli di Team Telefonica che fino a ieri occupavano la quinta piazza ma che grazie a una puntata a sud e a un’ottima velocità sono riusciti a rientrare e a superare anche i francesi di Groupama 4, che tuttavia restano decisamente più a nord e a un solo miglio di distanza teorica. In una situazione così complessa è davvero poco.
“Navighiamo sotto spinnaker e sembra che abbiamo preso un buon salto di vento.” ha comunicato l’MCM spagnolo Diego Fructuoso nel suo blog quotidiano. “Tutti speriamo che questi giorni folli siano finiti e che si possa cominciare presto ad andare dove si deve.”
Va ricordato che la graduatoria provvisoria è calcolata sulla distanza all’arrivo in linea retta, ed essendo la flotta così distante dalla rotta ortodromica la classifica diventa aleatoria. Team Sanya ha mantenuto una rotta più conservativa ed è rilevato in quarta posizione, mentre Abu Dhabi è sceso in quinta e si trova grossomodo alla stessa altezza dei francesi. Lo scafo portacolori degli Emirati, durante la notte appena trascorsa, è stato vittima di due incidenti: ha dovuto evitare all’ultimo momento una rete pelagica e ha avuto una collisione con un grosso pezzo di legno, che ha urtato uno dei due timoni. Fortunatamente la velocità della barca non era elevata e sembra che il timone non abbia riportato danni.
Anche lo skipper britannico, che oggi festeggia in oceano il suo quarantaduesimo compleanno, concorda nel dire che le posizioni che arrivano ogni tre ore sono interessanti solo se viste in un’ottica di medio periodo. “Sarà ancora complicato per i prossimi due giorni, penso che non riusciremo ad andare a sud ancora per un migliaio di miglia, poi finalmente ci avvicineremo. E’ frustrante dover ancora allontanarsi da Auckland, ma d’altra parte poi potremo avere un angolo migliore e una navigazione più piacevole e, fortunatamente, basta bolina! Adesso siamo al lasco e stiamo prendendo più velocità, il mare è piatto, non c’è bisogno di mettersi la certa anche se di notte fa fresco.”
Walker, nelle scorse ore è anche stato protagonista di un simpatico scambio di battute con Ken Read, accusato di aver utilizzato le istruzioni di regata sbagliate, quelle dell’edizione precedente della regata dove la flotta doveva arrivare a Qingdao, in Cina. I due avversari hanno scommesso quindi che il primo che arriverà in Nuova Zelanda dovrà offrire un drink al perdente. “Se riuscirà a stare alto e poi a passare davanti a tutta la flotta, gli pagherò da bere volentieri!” ha detto Walker.
Al rilevamento delle ore 14 di oggi, quando mancano poco più di 4.300 miglia alla meta, la prima piazza è occupata da CAMPER, seguito a poco meno di 50 miglia da Team Telefónica Groupama 4 è a 49,60 miglia, Team Sanya è quarto a 52,8. Abu Dhabi quinto ha uno svantaggio di 54 miglia esatte mentre PUMA accusa un ritardo di 181,7 miglia dai leader, ma ne ha recuperate oltre sessanta da ieri e fa anche registrare la migliore velocità con 18,6 nodi in meno di 18 nodi di vento.
Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 25 febbraio 2012:
1. CAMPER with Emirates Team New Zealand, a 4.364,3 miglia da Auckland*
2. Team Telefónica, +49,1
3. Groupama sailing team, +49,6
4. Team Sanya, +52,8
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +54,0
6. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +181,7
(* 1 miglio = 1,852 km)
Classifica generale Volvo Ocean Race 2011-12:
1. Team Telefónica, 101 punti
2. CAMPER with Emirates Team New Zealand, 83
3. Groupama sailing team, 73
4. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 53
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 43
6. Team Sanya, 17
Foto: H. Hooper