La notizia pubblicata ieri sulle nostre pagine, relativa alla richiesta di Eni di ottenere la concessione per 2mila metri quadrati a Costa Morena da utilizzare come deposito per la piattaforma petrolifera del pozzo Aquila, ha scatenato le ire degli ambientalisti.
In risposta alla richiesta ma anche come monito per l’Autorità portuale, che dovrebbe concedere l’area, Brindisi bene comune ha scritto una nota di protesta. “Sull’albo Pretorio del Comune di Brindisi è da pochi giorni comparso un avviso inquietante- hanno scritto gli ambientalisti –.
La società B.I.S. srl ha chiesto all’Autorità Portuale di Brindisi in gestione 2000 metri quadrati in località Costa Morena da destinare a deposito attrezzature per ENI spa , necessarie alla gestione della piattaforma petrolifera “FPSO Firenze”. Ricordiamo a tutti che tale piattaforma petrolifera si trova a circa 25 miglia al largo di Brindisi per riprendere l’estrazione di petrolio dal campo Aquila.
Noi come Brindisi Bene Comune ci siamo fortemente opposti alla richiesta di trivellazioni ed estrazioni di petrolio nel nostro mare. Abbiamo partecipato alla grande manifestazione di Monopoli del 21 gennaio dove tutta la politica dal centro destra al centro sinistra ha sfilato proclamando la propria contrarietà alle trivellazioni.
Ricordiamo anche le dichiarazioni estive del Presidente Ferrarese pronto a salpare con una barca per fermare le estrazioni di petrolio al largo di Brindisi. Dichiarazioni cui evidentemente non seguono atti concreti. La barca non solo non è mai partita ma ora a Brindisi ci si prepara all’estrazione di petrolio nell’indifferenza generale.
Chiediamo all’Autorità Portuale di non concedere la banchina di Costa Morena per le operazioni necessarie alla gestione della piattaforma petrolifera. Chiediamo altresì a tutti i movimenti e le associazioni che hanno partecipato alla grande manifestazione del 21 gennaio a Monopoli di rendersi disponibili per la realizzazione di una manifestazione pubblica per contrastare questo ultimo assalto al nostro territorio, al nostro mare alla nostra costa”.