Mancano ormai poche ore alla Sanya Haitang Bay In-Port, la regata costiera che assegnerà punti importanti, per cui sono previste condizioni ideali e un pubblico di diverse migliaia di spettatori. Meno favorevoli le previsioni per domenica e per la partenza della quarta tappa. Gli organizzatori continuano a tenere sotto attento scrutinio la meteo che si preannuncia particolarmente impegnativa.
Torna all’azione, la flotta della Volvo Ocean Race. Domani, infatti, alle ore 14 locali (le 7 del mattino in Italia) i sei team si ritroveranno in acque cinesi per la Sanya Haitang Bay In-Port Race. Ideali le condizioni, con mare piatto e circa 20 nodi di vento nelle acque protette della baia, per il percorso costiero che dovrebbe durare meno di un’ora e che vedrà i sei Volvo Open 70 impegnati su una sorta di “doppio bastone” molto vicino a terra e al pubblico, che si prevede molto numeroso, come lo è stato nei giorni scorsi nel Race Village. A vedere le sei velocissime barche, che nei lati di poppa potrebbero raggiungere velocità prossime ai 25 nodi, si ritiene accorreranno diverse migliaia di spettatori, cinesi e internazionali.
Con un’ottimo score di due vittorie su tre regate costiere, tutti gli occhi saranno puntati sull’Abu Dhabi Ocean Racing, condotto dall’olimpionico britannico Ian Walker, che tuttavia non ha raccolto quanto sperava nelle prove oceaniche ed è chiamato a incassare punti per poter risalire nella classifica generale. “Abbiamo sicuramente ottenuto due belle vittorie nelle In-port, non so esattamente perché, forse è la barca. Di sicuro il mio equipaggio manovra bene e siamo partiti bene. Sembra che il mare sarà piatto e il vento un po’ instabile di direzione, quindi spero che siano le condizioni giuste per noi. Vediamo se riusciamo a portare il bottino a tre su quattro.”
La situazione è diametralmente opposta per i leader della classifica overall, gli spagnoli di Team Telefónica che hanno vinto tutte e tre le tappe lunghe disputate finora, ma hanno avuto risultati altalenanti nelle costiere, a parte la vittoria di Città del Capo, gli iberici hanno finito all’ultimo posto ad Alicante e al quinto ad Abu Dhabi. Inoltre, il team guidato da Iker Martínez non ha disputato né la regata di prova né la Pro-am odierna perché ha deciso di cambiare il sartiame in vista della tappa. “Non siamo risuciti a capire esattamente quale fosse il problema con le vecchie sartie, abbiamo passato una giornata a rimontare e saremo pronti per domani.” Ha detto il plurimedagliato olimpico.
Team Telefónica occupa il primo gradino del podio con 95 punti, secondi sono gli ispano/neozelandesi di CAMPER with Emirates Team New Zealand a 80 e terzi i francesi di Groupama sailing team a 71 punti . Gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG seguono a 48, poi è il turno di Abu Dhabi a 39 e chiude la generale Team Sanya con 16 punti. Ne deriva che ogni buona prestazione diventa fondamentale per mantenere la posizione o migliorarla e la Sanya Haitang Bay In-Port Race frutterà sei punti al primo, cinque al secondo e così via fino a un punto al sesto classificato.
Tra coloro che cercano un risultato vincente e un miglioramento sul tabellone c’è sicuramente Chris Nicholson skipper di CAMPER, che negli scorsi giorni ha condotto allenamenti molto intensi proprio per le regate sulle boe, con l’ausilio di una coppia di coach arrivati dalla Nuova Zelanda, Rod Davis (medaglia d’oro olimpica e veterano della Coppa America) e Joey Allan. “Abbiamo fatto molto lavoro sulle partenze e sulle manovre, ma soprattutto ci siamo concentrati sulla comunicazione a bordo.”
Ha spiegato Nicholson. A Sanya è presente anche Grant Dalton, Ceo del team e vincitore del giro del mondo nelle edizioni 1981-82 e 1993-94, che ha dichiarato che una buona prestazione nella In-port sarebbe vitale per accorciare il gap da Telefónica. “Prima di tutto dobbiamo smettere di perdere punti nelle inshore.” Ha detto il coriaceo velista kiwi, che spera in un buon risultato anche nella prossima tappa verso la Nuova Zelanda, patria di moltissimi velisti del team.
“Auckland è importante per due ragioni, perché c’è una storia lunghissima di scontri titanici per arrivarci in prima posizione, nelle ultime tre regate che ho fatto il distacco è sempre stato minimo, e perché per molti dei ragazzi si tratta di tornare a casa. E’ una questione di pressione psicologica e di motivazione, devi essere motivato per stare seduto alle draglie per due giorni…”
Se per domani ci si aspetta il meglio dalla località cinese, non altrettanto favorevoli sono le condizioni previste per domenica, per la partenza della quarta tappa da Sanya ad Auckland. Il race director Jack Lloyd e gli altri responsabili tecnici della Volvo Ocean Race, stanno quindi continuando a tenere sotto stretta osservazione i modelli di previsione meteo, che parlano di una situazione molto difficile, dovuta al monsone presente nel mar cinese meridionale, che potrebbe causare venti molto intensi e, soprattutto, onde enormi fino a 10 metri di altezza.
Benché gli uomini e le barche siano preparati e pensati per il giro del mondo e per affrontare condizioni anche estreme, nulla è lasciato al caso e tutti valutano con attenzione l’evoluzione del tempo. “Regata o sopravvivenza?” si chiede l’espertissimo velista americano Ken Read. “Questa è una delle domande a cui deve rispondere uno skipper. Ad un certo punto si passa dalla competizione alla sopravvivenza, ed è una dei punti cruciali di queste barche. Sono molto potenti e se ne può perdere il controllo molto in fretta.”
Gli organizzatori si riservano di prendere una decisione più a ridosso della partenza, quando saranno disponibili informazioni più precise e dettagliate e, in caso, prendere anche le necessarie contromisure per garantire la massima sicurezza.
Classifica generale Volvo Ocean Race 2011-12:
1. Team Telefónica, 95 punti
2. CAMPER with Emirates Team New Zealand, 80
3. Groupama sailing team, 71
4. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 48
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 39
6. Team Sanya, 16
Foto: Ian Roman