Gli spagnoli di Team Telefónica aumentano il vantaggio mentre la flotta entra nella parte più difficile dello stretto di Malacca dove la fanno da padrone salti di vento, reti da pesca e altri ostacoli e forti correnti che rendono la navigazione un gioco d’azzardo. Al secondo posto, gli americani di PUMA che restano in contatto, mentre più staccati sono CAMPER e Groupama. Aumenta il distacco per Abu Dhabi e Team Sanya, ma le condizioni imprevedibili del canale potrebbero cambiare di nuovo le carte in tavola.
A circa metà delle 3.051 miglia del percorso verso la Cina, la flotta è ormai separata dal leader al fanalino di coda, di oltre 100 miglia e procede a velocità piuttosto basse, intorno ai 10 nodi, con un vento leggero e ballerino che richiede molto lavoro, cambi di vele e virate improvvise. Alle spalle dei battistrada spagnoli, sono gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG a rimanere in scia, mentre la coppia composta da CAMPER with Emirates Team New Zealand e Groupama, rispettivamente terzi e quarti, è protagonista di una bella battaglia ravvicinata dato che ci sono meno di due miglia fra lo scafo bianco e rosso di Chris Nicholson e quello verde e arancio di Franck Cammas.
Più distanziati Abu Dhabi e Team Sanya, quinti e sesti che hanno visto aumentare il loro divario dai leader fino a oltre 52 e 105 miglia, ma che nondimeno aspettano una buona occasione nelle imprevedibili condizioni di Malacca per poter rientrare.
Come confermato dallo skipper di Telefónica Iker Martínez, una situazione in cui la strategia potrebbe fare coppia con qualche colpo di fortuna. “E’ una zona difficile e fare delle buone scelte è altrettanto difficile. Si deve usare un processo decisionale diverso e molto dipende dalla fortuna. Cerchiamo di ottenere delle informazioni che ci aiutino a decidere, ma è un po’ una lotteria. Per il momento cerchiamo di camminare il più velocemente possibile.”
Lo skipper americano Ken Read ha confermato che l’obiettivo del suo team è continuare a inseguire da vicino gli spagnoli, cercando di evitare al contempo la collisione con decine di grandi navi e la massa di oggetti galleggianti. Venerdì a bordo di PUMA, infatti, si è udito un forte colpo e i velisti si sono resi conti di aver urtato un grande albero alla deriva. “L’abbiamo preso con una deriva, cose che probabilmente ha salvato il timone che sarebbe letteralmente saltato via. L’urto ha tagliato via un bel pezzo della deriva.” Read, che è alla sua terza partecipazione alla Volvo Ocean Race, ha detto che le condizioni meteo sono abbastanza dure, ma che si aspetta che possano ulteriormente peggiorare nel tratto centrale dello stretto dove esiste una strozzatura ancora maggiore e il canale è ampio solo 20 miglia. Tuttavia, secondo lo skipper statunitense, il fattore positivo dello stretto è proprio dato dalla sua natura instabile, che potrebbe offrire agli inseguitori qualche chance di riscossa. “Ogni minuto è come un nuovo lancio dei dadi sul tavolo, dipende dal vento che hai. Si può guadagnare un po’ ed esserne felici, ma si deve sempre tenere conto che nulla è scontato.”
Il capitano di CAMPER, il neozelandese Stu Bannatyne ha invece detto che a bordo della barca bianca e rossa si stanno cercando di capitalizzare le buone performance con vento leggero e mare piatto per poter ricongiungersi al duo di testa e riguadagnare un po’ del terreno perso all’ingresso dello stretto. “La chiave è non prendere decisioni radicali, ma portare la barca al meglio delle nostre possibilità, come sappiamo fare. Sappiamo che è veloce nella bonaccia senza onda, che sarà quello che avremo. E’ importante non cadere nel panico, non fare nulla di sciocco per rimanere vicini, ma piuttosto riprendere poco a poco.” Bannatyne, che era a bordo di Ericsson 4 nell’edizione 2008-09 della regata quando il team passò dalla prima alla quarta posizione proprio nello stretto, è convinto che ci siano tutte le chance perché CAMPER possa riprendere PUMA e Telefónica. “Mi ricordo perfettamente che in questo stesso tratto di mare, nella scorsa regata, avevamo un bel vantaggio e a causa di un solo errore siamo stati passati da tre avversari, all’ingresso di Malacca. Se fai degli errori, puoi guadagnare o perdere moltissimo.”
Secondo le ultime previsioni, la flotta potrebbe attraversare lo stretto in tre giorni, prima della stretta curva a destra che la porterà nel mar cinese meridionale, e l’arrivo a Sanya potrebbe avvenire il 5 o il 6 febbraio.
La classifica provvisoria odierna, al rilevamento delle ore 13 GMT vede sempre Team Telefónica in testa con un vantaggio PUMA Ocean Racing powered by BERG che è aumentato nelle scorse ore fino a 11,4 miglia. CAMPER with Emirates Team New Zealand è terzo a 27,20 e i francesi di Groupama 4 restano in quarta posizione a 29. Abu Dhabi Ocean Racing è quinto a 52,1, mentre in sesta posizione resta Team Sanya il cui distacco è di 105,7 miglia e che purtroppo fa registrare anche la velocità inferiore, con 7 nodi, contro i 10,8 di Groupama, il più veloce.
Classifica provvisoria 28 gennaio 2012 ore 13 GMT (14 ora italiana):
1. Team Telefonica 1.469,9 miglia da Sanya
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +11,4
3. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +27,2
4., Groupama sailing team,+29
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +52,1
6. Team Sanya, +105,7
Foto: Amory Ross