L’Unesco difende i suoi patrimoni dell’Umanità e chiede al governo italiano di legiferare per limitare l’accesso di grandi navi da crociera in aree culturalmente ed ecologicamente importanti, soprattutto a Venezia e la sua Laguna, meta di “destination” di crociere con navi di grandi dimensioni.
Irina Borkova, assistente di Francesco Bandarin, direttore generale per la cultura dell’Unesco, ha scritto, giorni addietro, al Ministro dell’Ambiente Clini, sottolineando che il tragico incidente della Costa Concordia ha rafforzato le preoccupazioni sui rischi che corrono i siti iscritti nel Patrimonio Mondiale Unesco ad opera dei passaggi di navi di grandi dimensioni.
Il riferimento è chiaramente rivolto alla Laguna di Venezia ed il Bacino di San Marco, siti interessati dal passaggio di circa 300 navi all’anno. Il traffico di navi da crociera a Venezia, sottoscrive Irina Borkova, è particolarmente dannoso a causa della fragile struttura fondante la città di fronte al moto ondoso che erode dal basso i palazzi, oltre all’inquinamento ed all’impatto negativo sul paesaggio urbano.
Una risoluzione è d’obbligo: Venezia o sarà visitabile a nuoto (considerando che il traffico locale lagunare è certamente superiore a quello croceristico), oppure costruire nuovi terminal passeggeri (come da progetti presentati l’anno scorso dall’Autorità Portuale presso Malamocco).
Abele Carruezzo