E’ una vera battaglia quella che si sta svolgendo in oceano indiano fra i due contendenti alla leadership della terza tappa della Volvo Ocean Race, entrata oggi nel secondo giorno. Ormai superato il ridosso di Sri Lanka, gli americani di PUMA devono resistere agli attacchi degli ispano neozelandesi di CAMPER e molto si gioca, più che sulle limitate opzioni tattiche a breve termine, su regolazioni di precisione per far camminare le barche al massimo.
I francesi di Groupama 4 fanno della costanza il loro gioco e si mantengono terzi, inseguiti da Abu Dhabi, che ha passato i leader della generale gli spagnoli di Team Telefonica che puntano su una strategia più a medio termine, mentre Team Sanya cerca di spremere da massima velocità dalla sua barca della generazione precedente.
E’ un lavoro logorante, che richiede attenzione continua, quello a cui sono chiamati i sei equipaggi impegnati nella terza tappa della Volvo Ocean Race, partita domenica dalle Maldive e diretta a Sanya, nella provincia cinese di Hainan. Superata oramai quasi del tutto la zona di ridosso della grande isola di Sri Lanka, la flotta continua a navigare fra nubi e temporali, verso il prossimo waypoint di Palau We a circa 700 miglia di distanza e che indica l’ingresso nel temuto Stretto di Malacca. Si guadagnano e si perdono solo decine di metri, sudando nel clima caldo e umido dell’oceano indiano, per i due battistrada della flotta PUMA and CAMPER, nell’attesa che ci possa essere un colpo di fortuna prima dell’ingresso nello stretto di Malacca.
Durante la notte CAMPER with Emirates Team New Zealand ha giocato la carta di un bordo per portarsi più a nord creando una separazione laterale di circa dodici miglia dai leader, gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG, che, al rilevamento delle ore 13 GMT riuscivano a mantenere un vantaggio di 2.3 miglia. Chris Nicholson e i suoi, tuttavia, restano fiduciosi che la posizione più settentrionale possa dare i suoi frutti, con il solo dubbio di quando questo potrebbe avvenire. “Stiamo parlando di cambiamenti minimi, ma c’è una bella battaglia per la prima posizione” ha detto lo skipper australiano di CAMPER. “per ora è una lotta miglio a miglio per portarsi a est, abbiamo una buona posizione ma non è semplice capire quando potremo sfruttarla.” Tutti i team sono impegnati a guadagnare il massimo possibile in vista dell’ingresso dello stretto fra Indonesia e Malesia, dove potrebbero verificarsi colpi di scena. “Si guadagna poco, se pensiamo a quello che ci aspetta nello Stretto e nel Mar Cinese meridionale, ossia la possibilità di enormi perdite o guadagni, ma ora la partita si gioca qui, ed è una partita giocata stretta.”
Oltre che da PUMA, Nicholson deve guardarsi anche da un possibile attacco da parte di Team Telefónica che pure si è portato a nord, che sta lentamente recuperando acqua e che all’ultimo rilevamento era anche la barca più veloce con quasi tredici nodi e mezzo. Iker Martinez e il suo equipaggio sono i leader provvisori della classifica generale e hanno un margine di sette punti proprio su CAMPER. L’olimpionico spagnolo ha detto che si sta concentrando su una tattica a lungo termine, più che a ottenere un risultato a breve. “Sappiamo di aver perso miglia in rapporto al traguardo, ma speriamo di trovarci in una posizione migliore all’ingresso di Malacca, nei prossimi due giorni. E’ stata una decisione che abbiamo preso guardando lontano, più che alla giornata. Ora abbiamo un po’ più di vento e facciamo rotta sul punto dove vogliamo arrivare. Lavoriamo duro per recuperare sulle barche davanti e colmare il gap, in modo che quando raggiungeremo la zona di vento instabile potremo avvicinarci.”
Più a sud, un quartetto formato da PUMA , seguito da Groupama 4 a meno di quattro miglia e molto costante, poi Abu Dhabi e Team Sanya. Con la flotta separata, dal primo al sesto, di sole 20,5 miglia gli equipaggi lavorano duro per spremere ogni possibile goccia di velocità dalle barche. “E’ un lavoro di fino, con un angolo un po’ più largo e un po’ di velocità sui salti, ogni decimo di nodo, ogni variazione è cruciale.” Ha spiegato il capo guardia di Groupama 4, l’irlandese Damian Foxall.
Malgrado un vento sempre intorno ai 10/15 nodi e una temperatura dell’acqua piacevole, le condizioni di vita a bordo si fanno un po’ più difficili, soprattutto sottocoperta dove il caldo comincia a farsi sentire. “In coperta si sta in maglietta e pantaloni corti, c’è il sole e le condizioni sono molto belle, ma sta iniziando a fare davvero caldo” ha detto il prodiere dell’Abu Dhabi Ocean Racing Justin Slattery. “E’ caldo e umido di sotto, si fa fatica a riposare fuori turno a causa del calore. Se sei fuori turno stai in cuccetta, e se non riesci a dormire stai lì oppure alle draglie, non c’è molta scelta.” Della stessa opinione anche il prodiere di PUMA Casey Smith: “Quando sei costretto a metterti la cerata, cominci a sudare in modo pazzesco, quindi puoi solo scegliere se bagnarti di sudore o di acqua di mare…”
Si prevede che i sei Volvo Open 70 possano giungere a Palau We fra due giorni. “Arrivare alla punta di Sumatra è una cosa, ma attraversare lo stretto è una faccenda completamente diversa” ha aggiunto Smith “Si tratta per ora di rimanere nel gruppo e far sì che quando si presentano delle opportunità si sia pronti a coglierle.”
Secondo il meterologo della Volvo Ocean Race, Gonzalo Infante le barche sono ormai libere dalla zona d’ombra dello Sri Lanka e il vento dovrebbe aprirsi un po’ e tuttavia l’attività temporalesca rimarrà forte nei prossimi due giorni, più facilmente nelle ore pomeridiane e notturne. I bollettini prevedono anche una zona di bassa pressione all’imboccatura dello stretto, che però non dovrebbe portare condizioni di vento forte, ma piuttosto di venti deboli.
Secondo il rilevamento delle ore 13 GMT, PUMA Ocean Racing powered by BERG dello skipper Ken Read ha mantenuto la testa della flotta, incrementando lievemente il vantaggio su CAMPER with Emirates Team New Zealand, che ora è distanziato di poco più di due miglia mentre Groupama 4 continua a mantenere la terza posizione con poco meno di quattro miglia dal leader. Abu Dhabi Ocean Racing, rispetto a ieri ha scavalcato i leader della classifica generale, gli spagnoli di Team Telefónica che sono a poco più di sedici miglia, e i cinesi di Team Sanya chiudono con un gap di 20,5 miglia esatte.
Classifica provvisoria 24 gennaio 20120 ore 13 GMT (14 ora italiana):
1. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 2.397,1 miglia da Sanya
2. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +2,3
3. Groupama sailing team, +3,9
4. Abu Dhabi Ocean Racing, +12,7
5. Team Telefonica, +16,3
6. Team Sanya, +20,5
Classifica generale Volvo Ocean Race 2011/2012:
1. Team Telefonica, 71 punti
2. CAMPER with Emirates Team New Zealand, 64
3. Groupama sailing team, 51
4. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 36
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 31
6. Team Sanya 11
Foto: H. Hooper