Costa Concordia: se Schettino e De Falco diventano Chimera e Bellerofonte

Nella tragedia della Costa Concordia, più del bilancio (non ancora definitivo) e del numero delle vittime, ha fatto orrore l’ignavia di alcune azioni e quattro minuti di conversazione telefonica – quella tra il comandante della Capitaneria di porto di Livorno Gregorio Maria e il comandante della Concordia Francesco – che fanno riflettere.

Per gli uomini di mare, non c’è un eroe: il comportamento concreto e appassionato di De Falco è la normalità, l’espressione del senso del dovere, la responsabilità che si coniuga con la professionalità. Per gli uomini di mare (ma anche per quelli di terra), c’è un colpevole. Quantomeno nella mancanza di rispetto verso il proprio ruolo. Alla magistratura spettano altre sentenze. La condanna della gente invece, è già arrivata.

Salvatore Carruezzo