Durante la notte del 14 gennaio scorso, Nave Grecale della Marina militare, in pattugliamento nel mare arabico nell’ambito dell’operazione Nato Ocean Shield, è stata chiamata a prestare soccorso all’unità iraniana Aafa Gylgylaa.
Il mercantile, da poco liberato dalle forze Nato dopo essere stato usato per mesi come nave appoggio nelle più recenti azioni di pirateria nell’oceano Indiano, si trovava alla deriva a causa di una avaria al motore. Nave Grecale è intervenuta «lavorando in condizioni estremamente difficili, per più di 12 ore ed in completo black-out.
Mentre i propri tecnici effettuavano le riparazioni alle parti meccaniche del motore, all’equipaggio dell’imbarcazione sono stati forniti viveri ed acqua. Dopo aver fatto tutto il possibile per il ripristino dell’efficienza della propulsione ed aver ricaricato le batterie di bordo, i tecnici hanno dovuto constatare l’impraticabilità della riparazione in mare; all’equipaggio del mercantile iraniano è stato allora offerto di salire a bordo dell’unità della Marina Militare e di essere trasportati al più vicino porto ma l’offerta è stata rifiutata non volendo abbandonare l’imbarcazione».
«Nave Grecale si è quindi dovuta allontanare per riprendere il pattugliamento nell’oceano Indiano mentre il mercantile rimaneva in attesa di assistenza da parte della marina iraniana, continuando però a controllare la situazione a distanza, pronta ad intervenire nel caso di bisogno».
Foto: Simone Rella