COSTA CONCORDIA: i record dell’AIS Vessel Traffic sono importanti

La nave “Costa Concordia” affondata stanotte. La , marchio del turismo “made in Italy” ha subito un brutto colpo. La nave fa parte del Gruppo statunitense Carnival Corporation che con cento navi da crociera e numerosi marchi è uno dei principali gruppi crocieristici del mondo.

Secondo le prime testimonianze, sembra che il Comando della nave ieri sera, dopo la partenza da , abbia deciso per un itinerario-rotta per molto pericoloso. Infatti, osservando i punto-nave = records di contatto dell’AIS (Automatic ), chiaramente visibile nella foto, si evince: lasciato il porto di Civitavecchia, la nave è su un percorso normale; itinerario libero da secche, lasciando l’Isola del Giglio a sinistra per passare tra l’isola stessa e la per una rotta di 298°.

Dopo, la nave, trovandosi ad una distanza di 7/8 miglia nautiche dal canale tra l’isola e la costa italiana, manovra accostando a sinistra di circa 20° su rotta 278°, per passare stavolta a dritta dell’isola del Giglio. Tutto questo non è spiegabile dal punto vista nautico. Si giustifica solo con le procedure di un “incaglio-voluto” per mettere in salvezza passeggeri e nave a seguito di altro “sinistro” occorso in navigazione.

La domanda di molti osservatori è la non giustificazione nautica di un simile itinerario (passare tra due scogli), difficile per molti pescherecci, mentre di grande difficoltà per una nave di tali dimensioni. Dall’analisi effettuata sull’AIS , messo in onda stanotte, sul sito web turco “denizkaber”, si hanno dei punti interessanti per la comprensione:

1: in navigazione verso l’isola è stata voluta come mostrano i record e l’ultima manovra a dritta per permettere l’abbandono della nave;

2: forse si è verificato un guasto elettrico all’autopilota, sottovalutato dagli ufficiali di guardia al ponte, con errori nel passaggio delle consegne con il turno precedente, visto che erano già le 22.04 ora locale, e comunque la rotta da seguire per Savona ( Rv=298°) era giusta e la perizia nautica non esclude il passaggio a dritta dell’isola del Giglio;

3: passare su una rotta di 279°, cioè accostando di 20° a sinistra, (permetteva di attraversare l’isola!) nemmeno un alunno del terzo nautico l’avrebbe tracciata; forse i motivi sono altri?

4: ad un miglio dall’isola, la velocità della nave era ancora sui 15 nodi, e solo proprio nelle vicinanze dell’isola scende a circa 6 nodi; probabilmente a bordo era già iniziato il panico fra i passeggeri, ma soprattutto fra i membri del team di plancia. Ci sono dei morti, almeno quattro, circa 50 dispersi e 14 sono stati ricoverati come feriti; questo il bilancio attuale della “Costa Concordia”.

La nave, con  4200 passeggeri di cui 3000 ospiti e 1200 membri dell’equipaggio, si è incagliata adagiandosi sul fondo con uno sbandamento di circa 90° e con uno squarcio lungo quasi 100 metri, che ne ha poi decretato l’affondamento questa notte poco lontano dall’isola del Giglio, a nord di Civitavecchia, al largo di Grosseto.

La Capitaneria di Porto di , insieme con il Prefetto di Grosseto, condurranno un’indagine per determinare l’effettiva tempestività dei soccorsi, aprendo di fatto l’ inchiesta sul “sinistro”. Più volte stiamo scrivendo della complessità sulla gestione tecnico-operativa sia dei sistemi energetici che cinematici di bordo di simili navi; oltre alla gestione di una “crisi” per un numero così elevato di passeggeri: “una città di mare galleggiante”ed un numero sempre in diminuzione di equipaggio preparato ed addestrato adeguatamente.