Porto di Barletta: l’ufficio circondariale diventa Capitaneria

Presto l’Ufficio Circondariale marittimo di diventerà . Nella seduta del 28 dicembre scorso il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro Passera, ha infatti licenziato lo schema di decreto del . Soddisfazione viene espressa in una nota dal sindaco di Barletta, Nicola Maffei: «Ancora una volta – evidenzia – il nostro impegno è stato premiato.

Dal mio insediamento ho guardato in modo deciso al porto e a tutte le problematiche ad esso connesse, premendo per l’adesione di Barletta alla Autorità Portuale del Levante e sollecitando affinchè tutti i progetti di ammodernamento e ristrutturazione dell’area portuale seguissero l’iter più celere possibile».

«Appena il Presidente della Repubblica firmerà il decreto, il porto di Barletta potrà ufficialmente essere ritenuto – sottolinea Maffei – il porto della Provincia BAT, onore ed onere che dal punto di vista operativo gli è già attribuito dagli operatori del settore». «Il porto di Barletta – questa la motivazione contenuta nello schema di decreto – è interessato da un intenso traffico commerciale.

I più importanti insediamenti produttivi nel territorio locale sono la cementeria Buzzi Unicem, la Timac spa ( e fertilizzanti), l’Api () ed il Barletta Terminal Cereali spa (stoccaggio grani e cereali).

Sulla scorta dei programmi volti ad incentivare lo sviluppo del porto e stante l’importanza strategica per l’economia locale, sono stati predisposti diversi progetti di ampliamento delle strutture portuali tra cui il prolungamento del molo di ponente e levante per la protezione da mareggiate, e l’escavazione dei fondali per consentire l’approdo di navi di maggiori dimensioni e pescaggio. L’ampliamento del molo tramontana è in corso di completamento».

Foto: SC-Lab