Era il 5 ottobre quando la portacontainer “Rena” si incagliò a 15 miglia al largo della Nuova Zelanda, proprio sulla Astrolabe Reef, sversando in mare 350 tonnellate inquinando le spiagge popolari nella Bay of Plenty; inquinamento ambientale vasto che ha distrutto flora e fauna, compresi i pinguini blu.
Mentre le operazioni di trasbordo dei container ancora sono in corso, il comandante ed il secondo ufficiale di coperta sono stati accusati di “aver tentato di inquinare anche il corso della giustizia”. Entrambi gli ufficiali, della Compagnia Costamare, proprietaria della nave, da subito, furono accusati per “scarico di sostanze nocive dalle navi o impianti off-shore”, reato che prevede sette anni di reclusione.
A questo, si sono aggiunte le accuse di ieri, mosse nei loro confronti dalle Autorità Marittime della Nuova Zelanda che prevedono altri sette anni di detenzione. Le Autorità sostengono che il comandante e secondo ufficiale hanno modificato i documenti di bordo, ad incaglio avvenuto.
L’inchiesta continua e per la Corte di Giustizia per ogni imputazione comporta un massimo di sette anni di carcere. Per il comandante siamo a quota quattro capi d’accusa, mentre il secondo ufficiale dovrà rispondere a tre imputazioni.
Abele Carruezzo