Volvo Ocean Race: prossimo ostacolo i Doldrum

Mentre la flotta si prepara al delicato passaggio delle calme equatoriali, i francesi di continuano a guidare con buon margine, inseguiti dagli americani di PUMA e dagli spagnoli di Team Telefonica, entrambi a meno di 100 miglia dai leader. è quarto, mentre Abu Dhabi è quinto ma pronto ad approfittare di ogni chance di recupero. Team Sanya al lavoro a Madagascar per rientrare il prima possibile.

Continua la veloce marcia dei francesi di Groupama 4 guidati da in testa alla flotta nella seconda tappa della , mentre tutti si preparano al delicato momento del passaggio dei Doldrum, la zona delle calme equatoriali, che potrebbe avvenire già nelle prossime 24 ore. Dietro ai transalpini, continua la lotta testa a testa, che si era già vista nella prima tappa, fra gli americani di PUMA e i leader provvisori della regata, gli spagnoli di Team Telefonica, più che mai decisi a guadagnare. Tutte e cinque le barche navigano con un vento al traverso di circa 15/18 nodi, con condizioni molto simili.

Alle 13 GMT, le posizioni parlano di oltre 83 miglia di vantaggio per Groupama 4, la cui velocità, tuttavia, è scesa sotto i 20 nodi di media, che il team era riuscito a mantenere per tutta la notte e la mattina. Lo Franck Cammas ha detto che la lunga corsa, è al tempo stesso divertente e faticosa per l’equipaggio, sottoposto a ondate costanti. “La barca è davvero bagnata, c’è un sacco di acqua in coperta. In più con questi angolo si deve cambiare spesso vela. Per fortuna fa caldo dentro e fuori. Si va veloci e c’è un sacco di rumore, però siamo felici della nostra posizione e sembra che alla barca piacciano queste condizioni. I timonieri si divertono a timonare, surfando sulle onde. Gli altri devono guardare verso poppa, perché ci sono un sacco di spruzzi e non si riescono a tenere gli occhi aperti.” Con la zona di vento debole sul menu delle prossime ore, i francesi hanno cercato di approfittare della loro posizione più a est, sforzandosi di tramutare la separazione alterale in vantaggio diretto in linea sugli avversari. “La regata non è certo finita” ha detto cautamente Cammas “quando entreremo nella zona di calma, la flotta si ricompatterà. Per ora per noi è stato semplice, ma ci sarà un effetto elastico vicino ai Doldrums.”

Alle spalle dei francesi, si ripropone il duello fra gli americani di PUMA e gli spagnoli di Team Telefonica, che tante emozioni aveva dato al pubblico e ai fan nella prima tappa. I due team sono distanziati da una decina di miglia rispetto alla meta, e da circa 22 lateralmente, con gli statunitensi più a est e di quasi due nodi più veloci. CAMPER with Emirates Team New Zealand dello skipper australiano Chris Nicholson è la barca più a ovest della flotta, in quarta posizione a poco più di 116 miglia, ma pronto a cogliere ogni opportunità per riavvicinarsi ai primi. PUMA, Telefónica e CAMPER alle ore 14 navigavano al largo della piccola isola di Rodrigues, che si trova a 560 miglia a est di Mauritius, e proprio la barca bianca e rossa degli ispano/neozelandesi è passata più vicina.

Essendo stata l’ultima barca a oltrepassare il fronte occluso che ha bloccato per giorni la flotta, Abu Dhabi Ocean Racing condotta dall’olimpionico britannico Ian Walker è stata costretta a inseguire. Ma, il primo team degli emirati della storia del giro del mondo a vela, non si dà certo per vinto, come confermato dallo stesso skipper: “Stiamo ancora spingendo al massimo e potrebbe ancora succedere di tutto, per noi che siamo alle spalle della flotta, quando si arriverà ai Doldrum. Sembra che ci sia un sistema tropicale in formazione proprio sopra le calme equatoriali, che potrebbe essere interessante. Quindi rimaniamo ottimisti, per noi la cosa più importante è avvicinarci il più possibile prima di arrivare in quella zona.”

Intanto, in Madagascar l’equipaggio di Team Sanya è stato raggiunto da alcuni componenti del suo shore team e continua a verificare le diverse opzioni per riparare l’attrezzatura e rientrare in gara il prima possibile.

Al rilevamento delle 13 GMT la situazione vede ancora in testa i francesi di Groupama, che hanno accumulato 83.3 miglia di vantaggio sugli americani di PUMA, che fanno registrare anche la velocità più alta con 20.7 nodi, il che ha fatto guadagnare loro qualche miglio rispetto alle posizioni di questa mattina. Team Telefonia è terzo, con un gap di 93 miglia e mezzo, CAMPER quarto a 116,1 mentre Abu Dhabi è staccato di 226,5 miglia.

Ricordiamo che, per evitare ogni possibile rischio di attacchi di pirateria e per rispettare le misure messe in atto dagli organizzatori della Volvo Ocean Race, la cartografia elettronica ufficiale entrerà a breve nella zona “Stealth” ovvero non saranno più visualizzate le posizioni, le rotte individuali verranno distorte e le condizioni meteo saranno disabilitate, ma verranno comunque forniti i dati sulla classifica e sulla distanza fra i vari concorrenti.

Classifica provvisoria seconda tappa, 21 dicembre alle ore 13 GMT

1. Groupama sailing team (Franck Cammas)
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read), +83,3
3. Team Telefónica (Iker Martínez), +93,5
4. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +116,1
5. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), +226,5
6. Team Sanya (Mike Sanderson) – suspended racing

Foto: Diego Fructuoso