Team Telefónica guidato dall’olimpionico Iker Martinez, si aggiudica la prima tappa della Volvo Ocean Race, partita lo scorso 5 novembre dal porto spagnolo di Alicante. Team Telefónica ha tagliato il traguardo di Città del Capo, in Sudafrica alle 18:14:25 GMT (19:14:25 ora italiana) di sabato 26 novembre coprendo le oltre 6,500 miglia di navigazione in 21 giorni, 5 ore, 14 minuti e 25 secondi.
Lo skipper di Telefónica Iker Martínez e il suo equipaggio sono giunti a Città del Capo, salutati da molte barche e hanno trovato ad attenderli fan, famigliari, amici e organizzatori.
Il team spagnolo, con questa vittoria si porta in testa alla classifica generale della Volvo Ocean Race con un totale di 31 punti, 30 guadagnati sulla prima tappa e uno per la regata di prologo, la In-Port Race di Alicante. La seconda barca attesa ai piedi della celeberrima Table Mountain di Città del Capo è CAMPER with Emirates Team New Zealand che si trova a circa 200 miglia alle spalle dei vincitori con un arrivo previsto nelle prime ore di domani, domenica 27 novembre e che otterrà quindi 25 punti, cioè solo due meno degli spagnoli. A seguire sarà la volta dei francesi di Groupama sailing team oggi staccati di oltre 800 miglia, che dovrebbero tagliare la linea nella giornata di martedì. Con il terzo posto Groupama guadagnerà 20 punti.
Il team transalpino chiuderà la fase degli arrivi visto che Abu Dhabi Ocean Racing, Team Sanya e PUMA Ocean Racing powered by BERG sono stati tutti costretti al ritiro dalla prima tappa a causa di problemi tecnici e stanno ora affrontando una vera e propria corsa contro il tempo per poter prendere parte alla In-Port Race in programma per il 10 dicembre e più ancora per la partenza della seconda tappa verso Abu Dhabi il giorno seguente.
Il navigatore di Telefónica, l’esperto australiano Andrew Cape ha commentato così il successo del suo team: “E’ difficile dire quale sia stato il fattore determinante, credo si possa indicare una capacità di prendere decisioni molto forte. Eravamo quasi sempre sicuri della rotta da seguire. I ragazzi hanno sempre fatto camminare veloce la barca e tutto in ordine a bordo, un aspetto fondamentale perché non si va da nessuna parte se si rompe e si va piano. Tutto l’equipaggio ha lavorato duro per portare a termine lo “show” ed è andato tutto benissimo.”
Era il quarto giorno di regata, l’8 novembre, quando Telefónica ha preso per la prima volta la testa della flotta ai danni degli americani di PUMA Mar Mostro guidati dallo skipper Ken Read. Un duo che ha coperto le mosse dell’avversario in maniera continua, per quella che si è dimostrata una prima tappa piuttosto inusuale del giro del mondo a vela in equipaggio. Delle condizioni molto impegnative, immediatamente dopo la partenza, hanno obbligato a dare forfait a Abu Dhabi Ocean Racing condotto dall’olimpionico britannico Ian Walker e al team cinese guidato dal neozelandese Mike Sanderson Sanya, prima dell’uscita in atlantico dove invece la flotta ha incontrato condizioni di vento piuttosto debole. Sia IkerMartínez che Read hanno scelto una rotta molto occidentale, e da quel momento è inziata la corsa a due fra Telefónica e Mar Mostro che sarebbe andata avanti per gran parte della tappa. Mentre i francesi di Groupama 4, con una scelta solitaria e coraggiosa, sceglievano di starae sotto la costa africana, mossa che li avrebbe portati a condurre la flotta per alcuni giorni.
Il settimo giorno di regata, cambio di posizione fra PUMA Mar Mostro e Telefónica e poi ancora il giorno seguente, quando le due barche sono entrate finalmente nel sistema meteo che avevano così tenacemente cercato, potendo abbandonare l’andatura di bolina.
Giorno 11, dopo oltre 2.000 miglia di navigazione, Mar Mostro dista solo 7,2 miglia dalla barca azzurra degli spagnoli e, mentre i due entrano nella zoan delle calme equatoriali, il match race oceanico continua. PUMA Mar Mostro e Telefónica tagliano la linea dell’equatore a una sola ora di distanza, un gap ridottissimo quello quello che li vedrà girare l’isola brasiliana di Fernando de Noronh, separati da soli 55 minuti. E’ al quattordicesimo giorno che la fortuna gira per Telefónica, che prende il comando quando le due barche entrano nel fronte freddo che li deve condurre fino al traguardo di Città del Capo. Quel giorno Martínez dichiara: “Siamo vicinissimi a PUMA. E’ molto bello, la regata diventa più divertente.”
Una volta liberatisi dal controllo stretto di PUMA, gli spagnoli riescono a distaccarli, facendo rotta verso sud per evitare l’anticiclone di Sant’Elena che blocca loro la via per i venti occidentali e la consueta corsa finale a grande velocità verso Città del Capo. E’ il 21 novembre, il diciassettesimo giorno di regata, quando a sole 31 miglia alle spalle di Telefónica, PUMA Mar Mostro disalbera, segnando la fine dell’appassionate testa a testa fra le due barche leader. Gli americani, con un armo di fortuna, poco carburante e poco cibo sono costretti a far rotta per la remota isola di Tristan da Cunha, da dove cercheranno di raggiungere Città del Capo via nave in tempo per poter prendere parte alla In-port e alla seconda tappa, mentre Telefónica naviga in modo assolutamente impeccabile fino alla fine, resistendo agli attacchi degli ispano/neozelandesi di CAMPER fino alla meritata vittoria di oggi.