La motonave Rosalia D’Amato, della società armatrice Perseveranza Navigazione, venne sequestrata dai pirati mentre era in navigazione in pieno mare Arabico. A bordo 22 persone (sedici filippini e sei italiani). L’attacco avvenne intorno alle 4,15, a circa 320 miglia a sud dell’Oman e a 300 a est dell’isola di Socotra.
I pirati, dopo aver abbordato la nave, costrinsero il comandante a dirigere verso le coste somale. Più di sette mesi nelle mani dei pirati, sottoposti alla minaccia quotidiana dei sequestratori. In questi mesi le trattative per il rilascio della nave italiana, Bulk Carrier sono andate avanti senza sosta e nel più assoluto riserbo. Una linea di riservatezza che puntava a salvaguardare la vita dei 22 componenti dell’equipaggio, tenuti costantemente sotto tiro in questi mesi dai sequestratori somali.
Il fatto che il sequestro della nave sia avvenuto a una così rilevante distanza dalla terraferma dimostra tra l’altro il miglioramento delle capacità operative delle organizzazioni criminali responsabili degli attacchi alle navi mercantili in transito. «Stiamo lavorando con la Farnesina per poter aver notizie più certe – ha spiegato il comandante Miccio – per noi la certezza della liberazione ci sarà solo quando la nave sarà in completa sicurezza».
Miccio ricorda anche che in questi mesi diverse volte la società armatrice, che ha sede a Napoli, è riuscita a contattare la Rosalia D’Amato e ogni volta c’è stata la rassicurazione che l’equipaggio era in buona salute.