Nella seduta plenaria di Strasburgo dell’altro ieri, il Parlamento Europeo ha approvato una relazione di indirizzo economico marittimo, al fine di incentivare la crescita economica dello shipping europeo e di sostenere la pesca. Il dispositivo economico disporrà, in bilancio, di 40 milioni di euro necessari per una “politica marittima integrata” tra il 2011 ed 2012, con la speranza di creare nuovi posti di lavoro.
Nel testo europeo adottato si legge testualmente: “…it will require to have adequate resources that enable the development and the implementation of the objectives of the Integrated Maritime Policy without compromising the resources for other policies; promuovere lo sviluppo sostenibile delle regioni marittime dell’Unione, comprese le isole e nelle regioni ultraperiferiche”.
Per permettere lo sviluppo e l’attuazione di tali obiettivi, il Parlamento si è impegnato di includere la “politica marittima integrata” nel prossimo bilancio dell’Unione Europea. Il Commissario europeo per la pesca, Maria Damanaki, ha commentato durante il dibattito che precede la sessione di voto che “sarà necessario stabilire delle priorità” ed ha osservato che i progetti di integrazione marittima, non avendo altre risorse, meritano giusta attenzione ed urgenza di aiuti economici.
Il testo è passato con 514 voti a favore, 33 contrari e 14 astensioni, permettendo all’accordo di finanziare iniziative nel settore dei trasporti marittimi, il turismo costiero, la pesca e la protezione dell’ambiente. Il Parlamento Europeo ha inoltre richiesto l’istituzione di un sistema di controllo per punire i Paesi che permettono alle loro navi attività di pesca illegali; a tal proposito, è passata una risoluzione che impegna i 27 Stati membri nella lotta contro la pesca illegale che continua a depauperare le risorse faunistiche di alcune specie ittiche.
La pesca illegale rappresenta il 15 per cento del pescato globale, compreso tra 11/26 milioni di tonnellate all’anno. Con tale risoluzione, passata all’unanimità, i deputati europei chiedono la firma di accordi che vietano la vendita di pesce catturato illegalmente, un sistema di certificazione globale per la pesca e un maggiore controllo delle importazioni.
Abele Carruezzo