Armatori greci preoccupati

Da questa mattina, dai primi scambi, sulla piazza di Londra vi è molta preoccupazione per la caduta del prezzo del petrolio e soprattutto l’impatto della nella zona euro. L’ultima riunione dei ministri delle finanze dell’U.E. in Polonia, la scorsa settimana, gli annunci e proposte fatte non hanno prodotto strategie utili a fronteggiare la crisi.

Tutto questo induce risultati dubbi sui . Il “brent” è sceso a 111,27 dollari al barile, mentre il greggio statunitense si attesta sui 86,82 dollari , investendo negativamente la domanda della zona euro. Gli operatori marittimi si vanno convincendo che occorrerà più tempo per risolvere questa crisi e la maggiore incertezza sulle prospettive della domanda di petrolio rimangono molto deboli.

Il segnale, ieri, domenica, il ministro greco , dopo aver annullato il suo viaggio negli Stati Uniti, ha presieduto una riunione straordinaria di governo per mettere a punto le prossime strategie per affrontare la crisi. Gli armatori greci stanno soffrendo questo periodo; forse il più difficile della loro storia marittima.

Senza il prossimo prestito la Grecia non sarà in grado di rispettare i pagamenti del debito del mese prossimo. Anche l’Italia sta soffrendo, e forse alla recente e difficoltosa “manovra estiva” si aggiungerà, presto, un’altra autunnale.

Corrispondente da Londra
Em. Carr.