Ieri, dopo l’incontro dei Capi di Governo degli Stati Ue sul “dopo Libia”, sono state abrogate le sanzioni contro sei porti della Libia, per evitare il tracollo di diverse compagnie petrolifere con una dozzina di altre società.
I 27 governi dell’UE hanno raggiunto un accordo preliminare per sollevare il blocco restrizioni contro un elenco di 28 enti; in una mossa per aiutare il Consiglio dirigente ad interim e la Libia stessa a riprendere una normale attività economica. Accordo finale fra i diplomatici sarà stilato giovedì prossimo.
“La decisione dovrà entrare in vigore venerdì 9 settembre” ha comunicato un diplomatico Ue, che ha voluto mantenere l’anonimato. Il portavoce del Consiglio ad interim, ha replicato che la Libia aveva già chiesto la revoca delle sanzioni soprattutto contro l’olio, per riprendere l’attività da parte delle società e di ben 19 altre istituzioni; la lista comprendeva banche e almeno una compagnia aerea.
I diplomatici hanno detto che l’intenzione era quella di essere in grado di annunciare l’accordo il giovedì, cioè ieri, in Francia durante l’incontro della conferenza internazionale “Amici della Libia”; conferenza per coordinare il sostegno per la ricostruzione politica ed economica dello stato nordafricano, dopo il rovesciamento di Muammar Gheddafi.
Poi spostato a venerdì 2 settembre 2011. Le compagnie petrolifere, ammontano a più di sei, e fanno parte del NOC libico (National Oil Corporation); mentre resta escluso lo stesso NOC, che fa parte di una lista nera delle Nazioni Unite. I sei porti del Mediterraneo sotto l’embargo che l’UE ha imposto nel mese di giugno sono Tripoli, Al-Khoms, Brega, Ras Lanuf, Zuara e Zawiyah.
La Maersk Line, una delle società container più grande del mondo, ha comunicato che martedì 8 settembre 2011 riprenderà il servizio di trasporto con la Libia, interrotto dal febbraio scorso; mentre il Gruppo danese AP Moller-Maersk (MAERSKb.CO) aspetterà la piena funzionalità del porto di Bengasi.