In un comunicato stampa, Legambiente fa sapere che l’estate che sta per concludersi è stata segnata da numerose segnalazioni di bagnanti su presunte «macchie gialle, scie nere e schiume marroni» nel mare laziale, «da Ladispoli a Sperlonga».
«Legambiente Lazio – si legge nella nota – chiede con forza all’Arpa di effettuare ulteriori controlli sulle chiazze per chiarirne l’origine e il grado di pericolosità e quindi prevedere tempestivi interventi di ripristino della salubrità delle acque».
«Pochi giorni fa Legambiente Lazio ha raccolto la segnalazione di alcuni bagnanti delle spiagge di Marina di Ardea di Tor S. Lorenzo, dove davanti al lido Piccola Capri da giorni l’acqua sembrerebbe essere sempre più torbida e maleodorante», uno degli esempi riportati dalla direttrice di Legambiente Lazio, Cristiana Avenali.
«Ma – aggiunge – non è l’unico caso di acqua sporca nella nostra regione. A Sperlonga in mare galleggiano rifiuti ed escrementi, chiazze giallastre ricoprono le acque tra Ladispoli e Cerveteri, scie nere si sono insinuate lungo le rive di Nettuno e ieri anche a Tarquinia sono state avvistate delle chiazze scure.
Chiediamo perciò che l’Arpa Lazio effettui ulteriori controlli sui campioni delle acque interessate e renda al più presto noti i risultati, anche chiarendo le tipologie algali e la eventuale tossicità».
Salvatore Carruezzo