“L’Intesa sottoscritta tra il Governo, la Regione Calabria, l’impresa che opera nel porto di Gioia Tauro e i sindacati è un primo passo significativo che evita le procedure di mobilità per il personale e che apre un percorso condiviso per rilanciare l’attività dell’importante scalo portuale, recuperando la sua produttività e salvaguardando i livelli occupazionali”.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, al termine dell’incontro sul porto di Gioia Tauro cui hanno partecipato anche il sottosegretario, Aurelio Misiti, ha definito l’intesa di oggi un primo passo significativo.
“Mct – è scritto nell’accordo – ha illustrato la situazione di crisi derivante dalla perdita di volumi produttivi conseguenti alla improvvisa decisione di Maersk di non scalare più il Terminal e dalla perdita di competitività caratterizzata da un progressivo aumento del differenziale tra costi e ricavi arrivato ad un 37%.
Tutto ciò ha comportato un risultato di impresa negativo per 1.6 milioni nel 2009, 6.6 milioni nel 2010, 6.6 milioni al 30/06/2011 e con una proiezione di 15.6 milioni al 31/12/2011 e un risultato operativo addirittura peggiore, pari a 3.8 milioni nel 2009, 8.6 nel 2010, 8.3 al 30/06/2011 e 19.5 proiettato al 31/12/2011.
Mct ha dichiarato che la situazione impone l’immediata attuazione di un piano di salvataggio aziendale, basato sulla riduzione di tutti i costi, in primis quello del personale che evidenzia eccedenze per numero 467 lavoratori.
Su richiesta del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, anche a nome del Ministero del Lavoro e del Ministero dello Sviluppo Economico, Mct si è dichiarata disponibile ad accogliere l’istanza di tutte le organizzazioni sindacali, rinunciando ad avviare le procedure di mobilità.
L’Azienda proporrà il ricorso alla Cigs per crisi aziendale, che consenta di attuare un piano di risanamento teso al recupero di efficienza organizzativa e di produttività”.
Salvatore Carruezzo