L’ennesimo tentativo di riaprire gli stabilimenti balneari chiusi dall’ordinanza di interdizione della costa, è andato fallito.
L’ultimo riunione, che si è svolta questo pomeriggio, tra i rappresentanti del Comune e quelli dell’Autorità di Bacino ha visto ancora una volta questi ultimi negare la possibilità di riaprire.
I gestori degli impianti, dopo l’ordinanza e l’inevitabile chiusura, avevano infatti chiesto un declassamento del rischio. Il 75% della costa, proprio dopo i sopralluoghi dell’ente regionale, era stato classificato come Pg3, ossia ad elevato rischio di crollo.
Lo scopo dei titolari delle concessioni, anziché seguire le indicazioni e presentare progetti di mitigazione, era stato invece quello di puntare al declassamento. Avevano infatti presentato i calcoli statici che, secondo i geologi da loro consultati, avrebbero dimostrato che venivano rispettate le norme di sicurezza e che non c’era alcun pericolo per i bagnanti.
Oggi il diniego verso questa procedura è stato confermato, così come pure la bocciatura per gli studi presentati. L’Autorità di Bacino ha ribadito di essere pronta a valutare in tempi rapidi i progetti che possano garantire, attraverso vere e proprie opere di contenimento, la sicurezza in spiaggia. Solo tre degli stabilimenti hanno seguito entrambe le procedure e restano in attesa dell’approvazione.
L’Autorità di Bacino ha garantito tempi brevi per l’approvazione così come pure il Comune ha già confermato che i permessi per la realizzazione delle opere di contenimento saranno emessi in tempi rapidi.
Francesca Cuomo