La International Sailing Federation ha emanato una mini “guidelines” contro l’attacco da parte dei pirati per yacht che navigano nel Golfo di Aden, incluse anche le zone dell’Oceano Indiano a nord della Latitudine 10°S ed a west della Longitudine 078°E (vedasi la carta nautica dell’Ammiragliato Q6099). La guida è stata pubblicata in collaborazione con la MSCHOA (Maritime Security Centre-Horn Of Africa), con la supervisione della EU NAVFOR (EU naval force) Operation Atalanta. Nella guida si legge che i pirati sono organizzati in bande criminali, il cui scopo è quello di fare soldi. Sono soprattutto giovani senza prospettive – imbottiti del farmaco Khat – sono pronti a tutto e le cui azioni sono imprevedibili. Dal punto di vista nautico, l’operazione di pirateria si dice che è dipendente dal “tempo”, in quanto gli skiff (barchino) non possono mantenere la stessa velocità con onde del mare aperto; per questo si appoggiano o grandi pescherecci e a navi (nave-madre). Queste imbarcazioni, “open”, si presentano con una carena molto stretta, in vetroresina, lunga dai 30 ai 40 piedi (tra i 9 e i 10 metri), con motore diesel entrobordo che rimorchia due piccole barche con fuoribordo montato “alto” e raggiungono la velocità di 25 nodi. La “nave-madre” è spesso di colore bianco e gli skiff sono di colore blu, con una autonomia di 1000 miglia e per una permanenza in mare di 30 giorni. Per i pirati, quando un attacco ad un mercantile non riesce, la disperazione comporta attacchi anche a yacht; ed è per questo che si consiglia di considerare la minaccia agli yacht alta con conseguenze non prevedibili, si legge nella guida. Il consiglio dato agli yacht dalla MSCHOA e di cambiare del tutto itinerario; se questo non sarà possibile, allora conviene registrarsi in anticipo, comunicando il loro “plane” di navigazione secondo una specifica procedura che conservi la privacy e contattare UKMTO: Maritime Trade Organization di Dubai ukmto@eim.ae, oppure MSCHOA postmaster@mschoa.org. Le informazioni del voyage-plane dello yacht in transito per quelle zone saranno trasmesse alle navi da guerra in missione di pattugliamento; in questa maniera i militari saranno a conoscenza delle rotte, del probabile tempo di transito e il numero dei membri dell’equipaggio a bordo dello yacht, mantenendo aggiornato lo yacht stesso su attacchi dei pirati ed avvisi correlati.