La decisione dell’Autorità di Bacino, “in relazione alle aree di diversa pericolosità geomorfologica nel territorio comunale di Brindisi sulla fascia costiera” ha portato all’ordinanza del sindaco che “preso atto della potenziale esistenza di pericoli per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini fa divieto, fino al prossimo 31 maggio, di balneazione, di accesso e di stazionamento per uomini e mezzi sull’arenile della fascia costiera libera nelle località Conca della Sciaia (adiacente al lido Sole), dall’ex Lido Poste (non compreso nel divieto) fino ad Apani e nell’area di Canale Foggia di Rau, in località Cerano”. L’ordinanza del primo cittadino Domenico Mennitti sarà poi “replicata” anche dalla Capitaneria di porto, responsabile delle medesime aree di mare. Necessario, dopo l’incidente dell’ottobre scorso, il provvedimento è stato emanato oggi. Era il 21 ottobre 2010 quando, nel corso di alcuni rilievi insieme a due colleghi, un geologo morì all’interno dell’area protetta di Torre Guaceto proprio per il crollo della falesia. Secondo il Piano regionale le aree di terra devono essere regolate dal Comune; quelle adiacenti di mare dalla Capitaneria. Lungo il litorale però, già dallo scorso anno, l’autorità marittima ha interdetto le zone considerate a rischio: dopo gli ultimi sopralluoghi però, potrebbe essere necessario integrare le ordinanze vigenti. “Siamo in attesa di indicazioni dai parte dei tecnici del Comune – ha confermato il comandante Claudio Ciliberti a capo della Capitaneria di porto di Brindisi – in base ai loro rilievi e valutazioni, prenderemo le giuste misure di sicurezza”. L’ordinanza del Comune, per il momento, si limita al mese di maggio: termine in cui dovranno essere trovate soluzioni per limitare il rischio di crollo della falesia oppure sarà aggiornata la stessa ordinanza.
Francesca Cuomo