Il mese scorso, presso la Millbank di Londra, ha avuto luogo un vertice sulla questione “fiscale” dei superyacht, ospitato dalla Superyacht Eventi. Le questioni chiave che riguardano i settori finanziario, giuridico, fiscali del settore Superyacht sono state presentate e discusse dal gruppo organizzatore. Ellie Brade, direttore di Superyacht Intelligence, sezione del Yacht Group, ha relazionato su come si sia manifestato il declino dell’order-book dei cantieri di superyacht e lo stato del mercato di oggi in rapporto ai fattori di crisi che stanno complicando il settore; soprattutto sulle novità fiscali e doganali relative all’acquisto di yacht. Ha spiegato come i cantieri navali che hanno prenotato un certo numero di ordini nel 2008, ora sono fortunati se sono impegnati per un solo ordine; l’offerta è di gran lunga superiore alla domanda. Per Alex Mc Barnet, MD presso la United Trust, i cantieri navali hanno un effetto a catena per tutte le ditte che operano direttamente con i clienti: “la crisi si è manifestata sia a monte che a valle della filiera nautica”. Gli avvocati e gli assicuratori si stanno trovando di fronte a procedure e clausole contrattuali costose che l’acquirente, inconsapevole della crisi, deve affrontare; vuoi per rinuncia alla costruzione e vuoi per la non consegna puntuale da parte dei cantieri. Tutto questo elimina la gioia dell’acquisto e getta ombra sul processo nautico. I cantieri sono stati accusati, durante l’incontro, da Paul Miller, direttore della sottoscrizione a Underwriting Risk Services, per “fobbing off” (scaricando) responsabilità sul proprietario, mentre sono tutte dei cantieri. Durante l’incontro vi sono state anche affermazioni positive di ripresa del mercato, in continua evoluzione, in cui tutti gli operatori sperano.
Em. Carr.