Il Governo Britannico ha realizzato la più grande riserva marina del mondo situata intorno alle Isole Chagos; la riserva copre una superficie di 545.000 chilometri quadrati, quasi tutto l’arcipelago dell’Oceano Indiano, considerato come uno dei più ricchi ecosistemi marini del pianeta. Il Ministro degli esteri britannico, David Miliband, ha detto che una simile riserva è la prima di così vasta copertura marina sotto protezione. “La sua creazione – ha commentato il Ministro – è un importante passo avanti per proteggere gli oceani, non solo in giro per BIOT (Territorio Britannico dell’Oceano Indiano) stesso, ma anche in tutto il mondo. Questa misura è una ulteriore dimostrazione di come il Regno Unito, sul serio, si assume le proprie responsabilità ambientali, a livello internazionale”. L’arcipelago, che costituisce la riserva, è stato paragonato alle isole Galapagos e in Australia’s Great Barrier Reef; la struttura ospita la più grande colonia del mondo di corallo vivente – la Grande Banca Chagos -; vi si trovano più di 220 specie di coralli – quasi la metà delle specie registrate di tutto l’Oceano Indiano, e più di 1.000 specie di pesci di barriera. Non mancano le proteste. Gli ex residenti delle isole, che furono sfrattati dal territorio d’oltremare britannico tra il 1967 e il 1971, per far posto alla base US Air Force sulla più grande isola, Diego Garcia, hanno combattuto una lunga battaglia nei tribunali del Regno Unito per il diritto di tornare a risiedere quelle isole. Alcuni Chagossiani sostengono che l’istituzione dell’area marina protetta (MPA) comprometterebbe la vita degli isolani, impedendo loro di pescare, essendo questa l’unica attività principale di sostentamento per quegli abitanti; per questo, sono proprio i Chagossiani che ora intentano la loro causa attraverso corti europee. Nel suo discorso, il Ministro inglese Miliband ha sottolineato che la decisione era stata presa a seguito di una consultazione, quasi plebiscitaria a favore della riserva (il 90% degli aventi diritto al voto). Comunque, egli ha anche detto che il Foreign Office continuerà a sentire e a mediare tutte le parti interessate; ha aggiunto che la decisione sulla zona di protezione “è, ovviamente senza pregiudizio per la decisione finale, in attesa del procedimento dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Nel 2010, Anno Internazionale della Biodiversità, il Regno Unito si è assicurato un lascito di conservazione che non ha eguali in dimensioni e rilevanza, per dimostrare al mondo che è leader nella conservazione delle risorse marine del mondo, per il beneficio delle generazioni future.
Em. Carr.