Il Mediterraneo sale

L'Istituto Oceanografico Spagnolo (IEO) in questi ultimi giorni ha presentato a Malaga uno studio sul “”, in cui si prende in considerazione la valutazione dell'impatto sul mare delle variazioni climatiche avvenute dal 1943 al 2008. Dallo studio si evince che il livello del potrebbe crescere di circa 60 centimetri durante il XXI secolo a causa del surriscaldamento della temperatura del pianeta. Infatti il professor , direttore dell'IEO di Malaga, ha ricordato che già dal secolo scorso ad oggi, il Mediterraneo si è innalzato di 20 centimetri; però la caratteristica statistica, come da studi effettuati su siti campionati, evidenzia che il ritmo sia aumentato nei primissimi anni del duemila, con una crescita passata di 1,5 millimetri all'anno ai 3,5 millimetri, come hanno confermato le ultime misure effettuate dal 2005 al 2008. Lo studio presentato – “ nel Mediterraneo spagnolo” – rileva anche che la temperatura superficiale ed in profondità del mare, del cosiddetto strato “isotermico” (fino a circa 1 Km di profondità, non più isotermico) continua ad aumentare come pure la salinità. Infatti, la salinità media del Mediterraneo è del 37%o , (37 grammi di sale su 1000 di  acqua di mare), e la sua distribuzione è regolata dalle correnti, ma viene anche influenzata dall'evaporazione (E) e dalle precipitazioni (P), indicate dal “deficit idrico E-P”; in questo periodo  si sta verificando che E>P. Ed ancora la salinità cresce anche a causa dell'effetto diluente dei fiumi e dagli scambi tra mari chiusi ed oceani, che in questo periodo si sono ridotti. Ricordiamo brevemente, ai nostri lettori, che la classificazione di Gaussen comprende i seguenti tipi di clima: desertico: più di 300 giorni secchi; subdesertico: da 200 a 300; tropicale con una o due stagioni secche: da 100 a 200 giorni; subequatoriale o tropicale attenuato: meno di 100 giorni; equatoriale: non ci sono giorni secchi. Poi, nelle regioni mediterranee, vi è una notevole sintonia tra clima e flora. A proposito, esiste una bellissima carta bioclimatica della zona mediterranea, pubblicata da Gaussen nel 1963 sotto gli auspici dell'Unesco. Infine, il professor Vargas ha dichiarato che “se continua il surriscaldamento del pianeta” questo secolo potrebbe vedere il Mediterraneo innalzato nel suo livello di circa 80/90 centimetri; però ha raccomandato tutti che dallo studio non si possono estrapolare dati sul futuro, in quanto la “variabile non controllata” riguarda proprio l'operato degli esseri umani. Quindi non bastavano gli innalzamenti delle genti del Nord Africa, ma anche le variazioni climatiche a innalzare il livello del Mare Mediterraneo.

Abele