RIUNIONE A ROMA DEGLI ISTITUTI TECNICI NAUTICI: ENTRO IL 31 LUGLIO LA RIFORMA

Per discutere delle prospettive e degli sviluppi della nautica da diporto e degli impegni del mondo della scuola per la formazione degli studenti, si sono dati appuntamento a Roma, presso l’ “Marcantonio Colonna” da tutta Italia, gli istituti nautici operanti nel settore. Sono giunti da Catania, Siracusa, Procida, Crotone, Viareggio, Palermo, Cagliari, Civitavecchia, Ortona, Livorno, Trapani, Trieste, Gallipoli e Brindisi. Attorno al tavolo si sono confrontati gli operatori e le aziende del settore come il Gruppo Tirrenia, la , la Lega Navale Sezione di Roma, la Federazione Velica e il Circolo Velico Lucano, l’Assonautica Nazionale, l’Associazione ex allievi del “Colonna”, il Ministero del Turismo Ellenico e l’Azienda Theorematica. “Il lavoro nel mondo della nautica c’è” ha affermato il Presidente di Assonautica Italiana, Pontel, che ha lamentato la mancanza di Ufficiali per le navi da crociera del diporto. Una considerazione amara perché gli allievi nautici potrebbero trovare buone prospettive di lavoro come skipper, direttori dei porti e hostess. Il bisogno di fare rete è subito emerso nel corso della discussione. Una rete di Istituiti Nautici per conoscersi e per offrire una grande opportunità di formazione e di professionalità a tutti gli allievi. I corsi di patente nautica, nuoto, vela, sub e certificazioni STCW, ormai sono una realtà quasi curriculare dei 39 istituti nautici e dei 12 istituti professionali per le attività marittime. “Siamo gli unici istituti scolastici che possono garantire posti di lavoro, nessun altro istituto può farlo con le stesse garanzie”, a dirlo è il Dirigente Scolastico dell’ITN di Catania, ribadendo che “prima di tutto bisogna fare sistema, partendo dal territorio. Si può pensare, per esempio, ad un modello di Istituto quale il Politecnico del Mare: ai cinque anni aggiungere un anno in cui, d’ con l’Università, si rilasciano le certificazioni necessarie per l’imbarco, offrendo sei mesi di formazione teorica e sei mesi di imbarco”. Per Germano Desantis, Dirigente Scolastico del “Buccali” di Cagliari, la posta in gioco per gli istituti nautici è davvero alta: entro il 31 luglio il Ministero deve presentare la riforma con l’obiettivo ambizioso di valorizzare la ricerca tecnico-scientifica con nuovi programmi scolastici legati, in maniera specifica, al mondo del mare. In prospettiva l’avvio di un progetto di sviluppo nell’ambito della logistica e del trasporto intermodale, terreno di enorme rilancio occupazionale per tutti i giovani del nautico, evitando in ogni caso la commercializzazione dei titoli professionali che gli istituti rilasciano. Si tratta di un’esperienza positiva quella tenutasi a Roma – riferisce Michele Gerardi, docente di Navigazione all’ITN “Carnaro” – tesa al miglioramento dell’offerta formativa e degli standard professionali che gli allievi nautici conseguono al termine del ciclo di studi. Carmelo Pacifico, docente dell’ITN di Brindisi, è ottimista: “Proprio in questi giorni, stiamo rivedendo la bozza di Statuto per la definizione della rete e del portale finalizzati alla diffusione delle comunicazioni interne, all’aggiornamento tra i vari istituti, alla condivisione delle esperienze formative e alle proposte in merito al dibattito sull’istruzione tecnica nautica e professionale marittima”.

Martino Cazzorla