Stato Giuridico della Corporazione Piloti non cambia

Roma. “Professione Pilota – passato, presente e opportunità future”è stato il tema della 74a Assemblea Nazionale della dei Piloti dei Porti, durante la quale è stato confermato che lo Stato Giuridico della Corporazione Piloti non cambia. Il presidente della Corporazione, Com. te Luigi Mennella, lo ha confermato: “la ‘personalità giuridica pubblica’ del sistema di italiano non cambia, smentendo alcune notizie di stampa apparse subito dopo l’Assemblea nazionale”. “I Piloti dei Porti, in piena sinergia e comunità d’intenti con l’Autorità Marittima, proseguono con orgoglio e grande impegno – si legge nel comunicato – a operare al servizio della sicurezza per garantire la continuità dei traffici marittimi nazionali.”

Da settantaquattro anni, la categoria dei piloti non ha smesso di lavorare, esercitando la professione con impegno soprattutto durante la pandemia da covid-19. Come altri operatori del settore marittimo/portuale, la categoria dei piloti dei porti non ha avuto nessun tipo di ristoro a compensazione del calo di fatturato dovuto al calo di traffico, ma si è fatto carico delle spese per garantire il servizio h24 e per tutto questo periodo di pandemia.

Un risultato importante è stato raggiunto proprio in questi giorni; finalmente il Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili ha reso noto le proprie determinazioni per rinnovare le tariffe con criteri in linea con i parametri richiesti dal Regolamento Europeo 352/2017.
I punti fondamentali sono la rideterminazione della spesa ammessa per una migliore uniformità di trattamento tra Corporazioni nell’ottica di una maggiore trasparenza e il riconoscimento dei c.d. ‘grandi tonnellaggi’, atteso da molto tempo.


La Federazione Italiana Piloti dei porti, dopo un lungo iter procedurale, si ritiene soddisfatta della formula base per il calcolo della tariffa per i servizi di pilotaggio alle navi applicata nei .


Attualmente , afferma il presidente Mennella, si sta lavorando all’aggiornamento della piattaforma informatica relativa alla gestione dei corsi professionali richiesti dal Decreto Interdirigenziale 112/2018 . E’ doveroso ricordare che l’Italia sta soffrendo di un deficit infrastrutturale in ambito portuale: sono necessarie torri pilota, dragare i fondali e ampliare i bacini di manovra per competere con l’evoluzione tecnologica e automazione navale spinta in atto dovuta al gigantismo navale. Costruire una nave occorrono circa due anni, ma per adeguare le infrastrutture portuali ne occorrono molti di più!


“Ci auguriamo – afferma Mennella – che ci si possa confrontare sulla responsabilità e professionalità di un tale servizio per giungere agli ‘ del pilotaggio’; garantendo l’obiettivo primario di mantenere un sistema di pilotaggio di eccellenza per il Paese e che continui a salvaguardare e proteggere il lavoro e la figura professionale del pilota.”