Dal monopattino…alla vela, smuoviamo le acque!

Diportisti, velisti e yachtsmen di tutti i mari italiani non comprendono le dimenticanze da parte del Governo Conte in tema di “bonus” post Covid-19. Ancora una volta, la risorsa mare, quella della con tutta la sua catena logistica, è considerata come un “servizio in” per classi sociali medio alte. Non si conosce o non si vuole conoscere l’importanza educativa e sociale che svolgono le scuole di vela e le iniziative culturali del turismo   portate avanti da , come FIV, Lega Navale e Assonautica.

Una misura, quella relativa ai “Bonus vacanza e bonus mobilità”, del Decreto del C.D.M., in discussione in questi giorni alla Camera, non riguarda per nessun motivo le specificità del , delle scuole di vela, dell’acquisto di piccole barche a vela per consentire soprattutto ai giovani e giovanissimi l’iniziazione alla vela. Ottomila kilometri di non hanno sponsor incisivi per votare incentivi economici, al pari di motorini e monopattini elettrici, ai tanti borghi marittimi e marinari, testimoni di una plurimillenaria cultura marinara.

Per questo il mondo della vela ha preso carta e penna per scrivere alla Ministra e formulare due proposte, tramite una : aggiungere al bonus vacanze le specificità del turismo nautico e le scuole di vela; e sul bonus mobilità, oltre ai motorini e monopattini elettrici, perché non facilitare anche l’acquisto di piccole barche a vela? La voce forte è partita dalla velista Ida Castiglioni, nota navigatrice italiana ad attraversare l’Atlantico in solitario su Impala 35. La velista Ida, scrivendo alla Ministra,  ha chiesto due piccoli interventi che potrebbero avere portata importante per la nautica e più in generale per il mondo del mare e della vela, patrimonio del nostro paese sul quale investire.

Nella lettera si sottolinea che il Governo Conte ha messo a punto un bonus vacanze di 500 euro per orientare le famiglie verso il turismo nazionale e per promuoverne le strutture turistiche, alberghi, campeggi, villaggi, agriturismo: Si invita il a considerare altre tipologie di vacanze e permettere ai bambini, giovanissimi e adulti di frequentare un corso di vela, crociera-scuola, charter nautico. Potrebbe essere l’occasione per i tantissimi borghi marinari d’Italia per un più vasto “bonus mare” e che riparte dalla cultura marinara educando i nostri giovani ai valori alti del Mare.

IL TESTO DELLA PROPOSTA

Gentile Signora Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Spettabile Ministro

In questi tempi nei quali c’è bisogno di ripartire dalle certezze, l’Italia ha bisogno di guardare ai propri tesori inestimabili. L’arte, la storia, la natura, il turismo, ne sono esempi evidenti. Ma ce n’è anche un altro, lungo oltre ottomila chilometri di coste: il nostro Mare.
L’Italia è una banchina protesta nel Mediterraneo, mare tra i più belli del mondo. I nostri Tirreno, Ionio, Adriatico, le nostre isole, i nostri golfi, le nostre città e località marine sono un patrimonio immenso. Meta di turismo qualificato, il turismo delle barche, che merita di essere sostenuto e rilanciato.

La nautica è un settore nel quale l’Italia è considerata una eccellenza mondiale. La Vela è al suo interno la porta di ingresso, per i giovani, per i valori formativi e di crescita che consente. Aiutare la cultura del mare, la nautica, la vela, il turismo costiero, significa indicare una strada, valorizzare questa banchina sul Mediterraneo.

Proponiamo agli organi competenti, da quelli governativi alle associazioni e istituzioni di categoria e di settore, una azione che porti in tempi brevi – in questi momenti di decreti e leggi per favorire la ripartenza del Paese e utilizzare le risorse straordinarie messe a disposizione – a una serie di misure di facilitazione e sostegno del turismo e charter nautico; delle scuole di vela; dell’acquisto di imbarcazioni per una pratica ecosostenibile dell’andare per mare.