MiSE: SI ALLA RIAPERTURA DELLE RETI DI VENDITA DELLA NAUTICA

: IL MiSE ACCOGLIE LA RICHIESTA DI RIAPERTURA DELLE RETI DI VENDITA DELLA NAUTICA
CECCHI: RINGRAZIO IL SOTTOSEGRETARIO TODDE PER AVERCI DATO SUBITO RISCONTRO. ORA AL LAVORO SU E DIPORTISMO

Con il decreto del 4 maggio 2020, firmato dal Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, il MiSE ha disposto la riapertura delle Reti di vendita della nautica facenti capo al Codice Ateco 47.64.2 ( al dettaglio di natanti e accessori).

“Ringrazio il Sottosegretario, Ing. Alessandra Todde, per la rapidissima risposta all’istanza avanzata da CONFINDUSTRIA NAUTICA” – commenta soddisfatto il Presidente dell’Associazione, Saverio Cecchi. “Ancora una volta la predisposizione di analisi, dati e proiezioni si è rivelato lo strumento concreto per consolidare la positiva interlocuzione con il Governo e trovare anche l’avallo tecnico degli uffici della del ministero dello Sviluppo economico. Con lo stesso approccio concreto stiamo continuando a lavorare con il Sottosegretario Todde per le attività del charter e del diportismo”.

Subito dopo l’approvazione del DPCM 26 aprile 2020, CONFINDUSTRIA NAUTICA si è immediatamente attivata presso il MiSE. Il provvedimento di apertura della “fase 2”, infatti, aveva consentito l’apertura di autosaloni e motosaloni unitamente alla costruzione dei mezzi di trasporto, mentre, il riavvio delle attività dei non aveva incluso anche il Codice 47.64.2, “commercio al dettaglio di natanti e accessori”.

Si tratta di attività del tutto simili per modalità e spazi di vendita, distinte essenzialmente per la tipologia del bene. Il dossier presentato dall’Associazione nazionale di categoria ha anche evidenziato le quote di mercato delle aziende che producono sia auto e/o moto, sia , rispetto a quelle che sono specializzate solo nel prodotto nautico, argomentando la conseguenza di una possibile distorsione sul mercato fra le due diverse tipologie di impresa: le prime da subito con uno sbocco al pubblico, le altre chiuse.

Sulle basi delle matrici di rischio approntati dalle agenzie del Governo, CONFINDUSTRIA NAUTICA è riuscita a far inserire tre Codici Ateco – riparazione e manutenzione imbarcazioni; installazione e riparazione motori, gruppi elettrogeni pompe, ecc.; porti turistici – fra le 86 attività rimaste aperte ai sensi del primo DPCM di lockdown. Grazie a un articolato dossier presentato a Palazzo Chigi già ai primi di aprile, è stato poi possibile ottenere – già a partire dal 27 aprile – l’apertura dei cantieri nautici, delle aziende di produzione con forte vocazione all’export, dei broker.

La stessa attività è stata portata avanti con le Regioni ed è alla base dei provvedimenti di parziale allentamento dei provvedimenti di chiusura emanati, fra le prime, da Liguria, Toscana, Lazio, Marche, , Sicilia e Friuli Venezia Giulia, soprattutto con riguardo alla consegna di , le attività di manutenzione, sia da parte di artigiani, sia da parte dei proprietari.