Confindustria Nautica: gli interventi dell’Associazione di Categoria a livello regionale continuano a produrre risultati, anche l’Emilia-Romagna apre alla consegna delle imbarcazioni

Il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture risponde alle richieste di chiarimento presentate dall’Associazione di categoria

Anche l’Emilia-Romagna apre alla consegna della imbarcazioni

Genova-Dopo le prime risposte positive arrivate da Liguria, Toscana Marche e Lazio, anche l’Emilia-Romagna ha interpretato le norme governative sulle attività di manutenzione di – che Nautica era riuscita a far confermare fra le attività consentite anche dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2020 – statuendo che possono ritenervisi incluse quelle di consegna delle unità già prodotte.

Nello specifico, nell’ordinanza, si legge che «sono consentite, nell’ambito delle attività di , l’attività di “consegna di magazzino” nonché le attività propedeutiche allo spostamento dal cantiere all’ormeggio o le attività connesse comunque finalizzate alla consegna, previa comunicazione al Prefetto.»

Confindustria Nautica ha avviato presso tutti i presidenti di Regione un’attività di intervento, inviando loro la sintesi dello studio già presentato a Palazzo Chigi e portato all’attenzione del Governo, della Task Force, del Comitato tecnico-scientifico.

Il dossier, realizzato dopo le tre rilevazioni dello stato dei diversi comparti del settore, illustra le tipologie delle aziende, il numero medio dei dipendenti, i profili di rischio per il personale, le misure di tutela adottate, i flussi di cassa delle imprese, l’andamento del ciclo produttivo, l’impatto economico e occupazionale del protrarsi per singola settimana delle misure di chiusura, sia sul 2020, sia sul 2021. E’ stato allegato un piano per la riapertura sotto controllo sanitario, con annessi i protocolli da adottare con i sindacati o le rappresentanze aziendali.

Un ulteriore positivo riscontro delle attività dell’Associazione è dato dal recente riconoscimento del settore tra le attività produttive a basso rischio da parte dell’INAIL, nell’articolazione del piano di ripartenza nella “Fase 2”. La ripresa della produzione è fondamentale per la ripartenza, e necessaria per il successivo riavvio delle attività del diporto come porti turistici e servizi charter.

Le risposte del MIT alle richieste di chiarimento di Confindustria Nautica

In data odierna sono pervenuti i chiarimenti da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, richiesti da Confindustria Nautica, inerenti ad alcuni aspetti della gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nell’ambito del settore della .

Per quanto riguarda la validità delle certificazioni di sicurezza delle unità da diporto, la Direzione del conferma che, come disposto dall’art. 103, comma 2, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, “i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020. Rientrano, pertanto, in tale previsione anche i certificati di sicurezza delle unità da diporto, i certificati di idoneità al noleggio e i certificati di stazza».

Per quanto riguarda gli spostamenti di persone fisiche, devono avvenire, al momento, esclusivamente nel rispetto delle misure di contenimento del contagio dettate dall’art. 1 del D.P.C.M. 10 aprile 2020, la cui applicazione è competenza delle Autorità di Pubblica Sicurezza e delle Forze di Polizia. Confindustria nautica ritiene quindi che possano essere inoltrate a dette Autorità le richieste per la verifica della sicurezza dell’unità, anche a tutela dei terzi e di profili assicurativi, in tutti i casi in cui i contratti di ormeggio non prevedano la custodia da parte dell’approdo.