Mambo stampato in 3D al Formnext 2019 col sostegno di UCINA

Si chiama Mambo, è un trimarano a motore lungo 6,50 metri ed è stato realizzato da Moi Composites, start up italiana che lo presenterà a Formnext 2019, la rassegna internazionale dell’additive manufacturing che apre martedì 19 novembre a Francoforte. Settore in grande espansione (il giro d’affari tocca i 10 miliardi di e per i prossimi anni è prevista una crescita del 20%) la manifattura adittiva è la modalità di produzione che consente la realizzazione di parti componenti, semilavorati o prodotti finiti attraverso stampanti 3D.

Formnext, il massimo appuntamento del settore, vede quest’anno la presenza di 28 aziende italiane. Tra queste, ma al centro dell’attenzione per il suo Mambo stampato in 3D in materiale composito termoindurente a fibra continua, Moi Composites, fondata nel 2018 come spin off del e che ha sede a Pero.

Moi Composites nel suo percorso per far conoscere le potenzialità della manifattura adittiva ha avuto il sostegno di e la collaborazione di una serie di aziende del settore come Catamarine, Osculati, MICAD (Marine Consulting and Design) oltre che di Autodesk con i suoi software di progettazione e Owens Corning, leader dei materiali compositi in fibra di vetro.

La costruzione di Mambo, che non ha richiesto contrariamente a quanto avviene di solito della costruzione di un modello e quindi di uno stampo in cui laminare l’imbarcazione, permetterà a Moi Composite di mostrare tutte le potenzialità della sua tecnica di stampa in 3D denominata Continuous Fiber Manufacturing inizialmente introdotta da + LAB del Politecnico di , in grado di depositare selettivamente materiali compositi termoindurenti in fibra continua.

Caratteristica unica di Ambo è il fatto che lo scafo presenta forme concave e convesse che nello stampaggio tradizionale richiederebbero la realizzazione di stampi e relative sezioni di scafo poi da unire per ottenere il manufatto completo. Problema superato dalla stampa 3D e dalla manifattura adittiva.