Adriatic Sea Forum Giampieri, turismo fattore di crescita democratica diffusa

“I numeri dei crocieristi nel , nel 2019 ne prevediamo oltre 92 mila, in crescita sullo scorso anno, ci dicono che oggi siamo di fronte alla scelta se sviluppare in maniera strategica questa opportunità. Ritengo necessario un metodo scientifico che coinvolge tutti: istituzioni, associazioni di categoria, imprese, nell’organizzare in maniera condivisa la formazione all’accoglienza, le modalità di gestione dei flussi. Si tratta di sapersi proporre tutti con un approccio professionale che sappia anche valorizzare e stimolare le iniziative imprenditoriali connesse a questi flussi”. Così il presidente dell’Autorità di sistema portuale, , nel suo intervento nella tavola rotonda “Crescere insieme” all’, organizzato da Risposte Turismo in collaborazione con Adsp alla Mole Vanvitelliana di Ancona.

“Il turismo è un grande fattore di crescita democratica diffusa – ha detto Giamperi -, come ci siamo posti l’obiettivo di far diventare il porto di Ancona, in particolare il Porto Antico, ancora di più una “vetrina” culturale, sociale e strategica della città, valorizzando il ruolo di ponte che lega le navi alla città e al territorio attraendo passeggeri e crocieristi che, incuriositi, possano tornare come turisti”.

In questa ottica, ha detto Giampieri, “il progetto del nuovo è un esempio di condivisione e approccio integrato. Non lo concepiamo come un’infrastrutturazione del porto ma come un progetto di sviluppo per Ancona, il territorio marchigiano e del centro Italia. Per questo, prima di avviare la progettazione abbiamo verificato il coinvolgimento e l’interesse del territorio”.

La crescita dell’economia blu, ha aggiunto Giampieri, “si realizza su obiettivi condivisi ma soprattutto su valori condivisi come quella della sostenibilità, con la tutela dell’ambiente anche tramite accordi volontari come l’Ancona blue agreement, che abbiamo promosso con la Capitaneria di porto di Ancona e sottoscritto dalle compagnie di navigazione che scalano su Ancona. Servono però scelte a livello nazionale, che cominciano a diventare realtà, su temi come le aree a emissioni ridotte o sui alternativi”.