”In-formazione, innovazione, internazionalizzazione e impresa”: è il teorema della quattro ”I” sul quale Assonautica Italiana ha deciso di lavorare per il rilancio del turismo nautico. Se n’è parlato a Marina di Carrara, nel corso di un convegno organizzato nell’ambito della dodicesima edizione del Seatec, rassegna internazionale di tecnologie, subforniture e design per imbarcazioni, yacht e navi.
“Solo qualificando il prodotto e ragionando in termini di sistema abbiamo una possibilità di sviluppo di tutto il settore” ha affermato Alfredo Malcarne, presidente di Assonautica, l’associazione di Unioncamere per promuovere la nautica da diporto ed il diporto nautico.
Malcarne si è detto moderatamente ottimista ”perché – ha detto – credo nelle possibilità di aggiustamento operativo del mercato”. Sullo sfondo del dibattito i dati dell’anno nero della portualità turistica italiana tratti dal rapporto 2013 dell’Osservatorio Nautico Nazionale che fotografa la situazione nel 2012. Fra questi un calo della spesa dei diportisti nei porti italiani del 56% rispetto al 2011 (da circa 1,1 miliardi di euro a poco più di 484 milioni di euro) e una diminuzione 26% dei contratti di ormeggio annuali.
A questo si aggiunge il fatto che il 34% dei posti barca riservati al transito non sono stati riempiti. A dispetto di questi numeri, il Rapporto rileva però l’aumento del 9,6%, dell’offerta di infrastrutture portuali sul territorio nazionale fra il 2007 e il 2012 per un totale di 546 unità.