Anche le piccole imbarcazioni sotto l’International Ship and Port Security (ISPS)

La Commissione europea marittima, la scorsa settimana, ha nominato – specialista providers in campo della security e consulenza nei servizi per l’industria marittima – per valutare l’impatto delle misure di sicurezza portuale e della navigazione al fine di estenderle anche ad imbarcazioni molto piccole.

La Direzione Generale per la Mobilità e i ha commissionato uno studio sull’impatto delle soglie di sicurezza del code, per arginare le crescenti minacce alla sicurezza dei porti e delle navi che le piccole imbarcazioni possono apportare come “portatori bomba”.

Lo studio denominato “Project Secure Seas” è anche una risposta alla crescente preoccupazione che tali imbarcazioni possono presentare una seria minaccia ad altre navi nell’ambito di applicazione del Codice ISPS; ancora lo studio comprenderà anche le conseguenze amministrative e finanziarie da addebitare per detti reati, e le misure si estenderanno alle navi che attualmente non rientrano nell’ambito di applicazione della salvaguardia della vita umana in mare (– Save Of Life At Sea) Capitolo XI/2 e il Codice ISPS.

L’obiettivo è non solo colpire le piccole imbarcazioni (barchini) utilizzate per atti di pirateria, ma anche quelle utilizzate per traffico di vite umane e traffico di droga e di contrabbando.

Lo studio oltre a determinare una banca dati all’Amministrazione (UE, ), esaminerà anche la possibilità di introdurre un registro computerizzato di navi, che potrebbe includere commerciale e diporto per piacere e turismo.

Sentinel studierà anche la potenziale applicazione all’interno dell’UE delle linee guida sugli aspetti della sicurezza relativa alle norme riguardo le navi privilegiate, le ”no ISPS code” adottate dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) nel dicembre 2008.

Abele Carruezzo