(Foto courtesy Guardia Costiera italiana)
Porto di Carrara. L’Autorità Marittima italiana ha sequestrato la nave ONG Open Arms nel porto di Carrara per aver effettuato tre salvataggi back-to-back, una violazione delle normative nazionali. È la seconda volta che la nave viene sequestrata per lo stesso reato.
A gennaio, il Parlamento italiano ha approvato una controversa legge sull’immigrazione sponsorizzata dal Governo del Primo Ministro Giorgia Meloni.
La legge richiede ottime condizioni per le navi di soccorso per dirigersi in porto immediatamente dopo un salvataggio, rinunciando a ulteriori salvataggi anche se si trovano nelle immediate vicinanze delle persone in difficoltà.
Le Autorità possono anche designare punti di sbarco distanti, richiedendo alla nave di soccorso di transitare per diversi giorni in un porto nel nord Italia dopo ogni salvataggio. I capitani e le ONG sono responsabili per multe fino a $ 50.000 e il sequestro di navi per violazioni.
Le Autorità italiane hanno applicato le nuove regole con regolarità e alcune navi sono state trattenute più di una volta. Il rimorchiatore di salvataggio di Open Arms e’ fra questi; ad agosto, è stato oggetto di un fermo operativo di 20 giorni e una multa di $ 10.000 per aver commesso praticamente lo stesso reato: salvare tre barche e un totale di 195 persone, poi consegnarle a Carrara.
Il 27 settembre scorso, poco dopo il suo primo fermo, la nave è tornata nel Mediterraneo centrale e ha ripetuto lo stesso schema operativo. Open Arms ha condotto e pubblicizzato altri tre salvataggi back-to-back, e la sua nave ha subito nuovamente il fermo al suo ritorno a Carrara.
“È l’obbligo legale e morale del capitano di qualsiasi nave fornire assistenza ai naufraghi in difficoltà. Il mancato intervento è un reato grave punibile dalla legge”, ha detto Open Arms. In un appello di raccolta fondi, il gruppo ha suggerito che ‘se salvare vite umane è un crimine, non c’è momento migliore per te di unirti alla nostra campagna”.
I fermi delle navi non hanno rallentato il ritmo degli arrivi di migranti. Piccole imbarcazioni in partenza dalla Tunisia e dalla Libia stanno arrivando sull’isola italiana di Lampedusa a ondate, a volte fino a 120 al giorno, consegnando migliaia di migranti marittimi in rapida successione. A metà settembre, il totale cumulativo degli sbarchi di migranti è arrivato a circa 130.000 persone, secondo il Ministero italiano degli Interni – circa il doppio del tasso visto l’anno scorso.
I fattori economici e politici stanno guidando il modello di migrazione e i richiedenti asilo provengono da paesi in tutto il Nord Africa e il Medio Oriente. La Tunisia ha recentemente eclissato la Libia come stato di transito primario, ed è geograficamente molto più vicina a Lampedusa, riducendo la difficoltà del viaggio per le piccole imbarcazioni.